Ambientalisti e addetti ai lavori concordano con la decisione sui canguri: «Giusto trasferirli nel parco in Toscana»

Pusiano La posizione di Enpa e Wwf dopo la cattura e il trasferimento dei tredici wallaby. Testa (polizia provinciale): «L’isola non è un recinto. Da lì si è diffuso lo scoiattolo grigio»

Giusto spostare i wallaby dall’isola dei Cipressi di Pusiano verso la Toscana. Lo affermano gli addetti ai lavori: polizia provinciale e associazioni ambientaliste e di protezione animali.

Il Wwf sottolinea che l’errore «è stato fatto a monte importando questi animali diventati uno sfizio ornamentale», mentre l’Ente protezione animali spiega come i wallaby «continuando a crescere di numero non sarebbero stati più gestibili sulla piccola Isola dei Cipressi». Dalla polizia provinciale si specifica «che è meglio che i piccoli canguri siano finiti in Toscana».

La partenza da Pusiano dei cosiddetti “piccoli canguri” era stata decisa da una sentenza del 2016 con cui il Tribunale di Como aveva condannato infatti Gerolamo Gavazzi, proprietario dell’isola, al pagamento di un’ammenda di 14mila euro per violazione alla legge che disciplina i reati sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione.

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La confisca

Il giudice aveva disposto la confisca dei canguri e la loro assegnazione diretta al Corpo forestale dello Stato. Oggi siamo arrivati alla cattura e al trasferimento in Toscana dei tredici wallaby in un parco in provincia di Grosseto.

Il Wwf nelle parole di Gianni Del Pero, responsabile territoriale, spiega come l’errore sia stato fatto a monte: «Non possiamo che esprimere un parere favorevole al riposizionamento dei canguri in Toscana. L’errore è stato fatto quando gli animali sono stati introdotti in questa zona creando uno squilibrio ambientale nel territorio. Queste specie esotiche creano per forza di cose uno squilibrio perché non si trovano a casa loro. Quello che sta accadendo può essere un esempio di cosa non bisogna fare, non bisogna importare specie esotiche che creano problemi come gamberi, tartarughe, scoiattoli. Noi pensiamo che gli animali siano una specie inferiore da spostare dove si vuole come fossero una merce, questo è il grande e grave errore. Soprattutto se questi animali vengono trattati al pari di uno sfizio ornamentale».

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Un problema

Da Enpa Como il presidente Marco Marelli sostiene che «bisogna valutare il benessere degli animali comunque confinati su un’isola e se questi animali continuavano a crescere ci si sarebbe dovuti raffrontare comunque al problema. È chiaro che non è mai bello spostare degli animali da una parte all’altra ma mi auguro sia stato garantito il loro benessere e in Toscana trovino maggiore spazio, altrimenti tanto valeva lasciarli a Pusiano. La speranza è che vengano seguiti con attenzione come succedeva a Pusiano da parte dei Gavazzi, l’errore di base è che questi animali non erano nativi del luogo». Secondo il comandante della polizia provinciale Marco Testa interviene nella discussione: «Al di là che il procedimento sanzionatorio arriva da un rilevamento della polizia provinciale, si deve valutare come questo allevamento di specie alloctone in un ambito come quello dell’isola non sia consentito anche perché non si può ritenere l’isola un recinto. Abbiamo ragione di credere per esempio che lo scoiattolo grigio in queste zone è stato importato nell’Isola di Cipressi e poi nei momenti in cui il lago era ghiacciato si sia diffuso anche a terra. Per quanto riguarda i wallaby non c’erano le condizioni per vivere sull’isola nonostante questa fosse una specie pacifica ha comunque interazioni negative».

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