Ancora un crollo nell’ex Gasfire. Transenne per proteggere i pedoni

Erba I vigili del fuoco sono dovuti intervenire in via Fiume per la caduta dei calcinacci. «Tonfo incredibile, poco prima era passata una mamma con carrozzina»

Da venerdì sera parte del marciapiede di via Fiume è transennato per motivi di sicurezza. La misura è stata disposta dai vigili del fuoco a seguito di un crollo che ha interessato la facciata dell’ex Gasfire; episodi simili si erano già verificati in passato. Le autorità sono state allertate dal consigliere comunale Doriano Torchio, testimone diretto, e il sindaco Mauro Caprani sta preparando un’ordinanza di messa in sicurezza dell’immobile che dovrà essere demolito o riqualificato al pari delle altre aree dismesse.

Il racconto

«Venerdì poco prima delle 20 ero in via Fiume - racconta Torchio - quando ho sentito un tonfo incredibile, lo hanno udito distintamente anche i residenti nel condominio vicino. Ho pensato fosse crollato qualcosa dal tetto dell’ex Gasfire, invece sono caduti dei pezzi di copertura della facciata al piano terra della struttura. I pezzi sono arrivati sul marciapiede, quasi fino all’inizio della carreggiata».

Il consigliere di Democrazia partecipata si è spaventato, anche perché «pochi istanti prima è passata una mamma con una carrozzina. Se il crollo fosse avvenuto in quel momento, non saremmo qui a parlare solo di grande spavento. Ho chiamato il 112 e sono arrivati i vigili del fuoco di Erba per effettuare i controlli, hanno subito bloccato l’accesso a quella porzione di marciapiede». Il blocco è stato rafforzato ieri mattina con la posa di transenne in plastica.

Ieri mattina sono stati avvertiti dell’accaduto il sindaco Mauro Caprani e la dirigente Anna Bargna. «Aspettiamo la relazione dei vigili del fuoco - dice il primo cittadino - ma certamente lunedì predisporremo un’ordinanza di messa in sicurezza dell’immobile». Molto dipenderà dai riscontri tecnici dei vigili del fuoco, ma per riaprire il marciapiede al transito dei pedoni va messo in conto un intervento di consolidamento o almeno un’indagine approfondita per scongiurare che possano verificarsi altri crolli.

I precedenti

Del resto episodi simili sono accaduti anche in passato. L’ex Gasfire, insieme alle confinante ex Enel e alle altre aree dismesse del comparto di via Fiume, ha alle spalle una storia fatta di problemi e criticità: dalle incursioni notturne nei vecchi uffici trasformati in dormitori, passando per gli incendi nei cortili, le industrie abbandonate sono un problema sul fronte della sicurezza e della salute pubblica (tra i problemi da affrontare al più presto c’è anche la bonifica dell’amianto presente sui tetti).

Non a caso lo scorso anno il consiglio comunale ha inserito formalmente tutte le aree dismesse di via Fiume nella “lista nera” degli edifici che comportano criticità sul fronte ambientale, sanitario e sociale. Come previsto dalle normative regionali, i proprietari dovranno abbattere gli edifici entro due anni (al netto di eventuali ricorsi) o presentare piani di recupero con tempi certi.

Tra i proprietari qualcuno sembra propenso a mettere mano alla riqualificazione, sfruttando sgravi e benefici volumetrici previsti da Regione Lombardia per la rigenerazione urbana, altri non si sono ancora espressi. Il primo passo, in ogni caso, sarà scongiurare altri crolli sui marciapiedi di via Fiume.

L’ordinanza di febbraio

L’ultima ordinanza del sindaco Mauro Caprani relativa all’ex Gasfire risale al mese di febbraio. In quel caso il primo cittadino aveva chiesto di mettere in sicurezza il cancello di ingresso della struttura, dopo che alcuni cittadini avevano notato accessi illeciti alla struttura da parte di persone che trascorrono lì la notte; i tecnici comunali, inviati in via Fiume, avevano effettivamente riscontrato la forzatura del lucchetto. Il problema venne risolto dai proprietari in pochi giorni con l’apposizione di una nuova catena con lucchetto.

Altro impianto

Nello stesso periodo il sindaco firmò un’ordinanza dedicata a un vecchio edificio produttivo dismesso di via Manzoni, nella frazione di Arcellasco. Anche in quel caso, come è accaduto venerdì sera in via Fiume, alcuni cittadini segnalarono la presenza di calcinacci sul marciapiede: nel corso di un sopralluogo, come hanno poi scritto nel verbale, gli agenti della polizia locale hanno accertato «l’implosione di buona parte della copertura, con presenza di calcinacci sulla sede stradale e la possibile nuova minaccia di cadute di tegole sulla pubblica via».

Le aree dismesse

Nel dicembre 2023, il consiglio comunale ha inserito tutte le vecchie industrie del centro città nell’elenco delle aree dismesse con criticità di carattere sociale, ambientale e sanitario che andranno necessariamente abbattute entro due anni; se i proprietari non daranno seguito alla prescrizioni, il Comune di Erba emetterà ordinanze apposite. In caso di inadempienza, sarà la stessa amministrazione comunale a disporre l’abbattimento degli edifici per poi presentare il conto.

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