Anzano, ragazzini si intrufolano nell’albergo abbandonato. Colti sul fatto da carabinieri e sindaco

Anzano del Parco Blitz di un gruppo di minorenni del paese, scoperti e poi redarguiti. Il commento del vicesindaco Salzano: «Il timore era che si potessero fare male, contattate le famiglie»

Una ragazzata, ma che comunque preoccupa e riapre il dibattito sull’area dismessa, confiscata alla criminalità organizzata, dell’ex hotel “La Cisa”, sulla statale Como-Bergamo, in pieno centro paese, ad Anzano del Parco.

Venerdì pomeriggio alcuni minori, molto giovani, si sono intrufolati all’interno della struttura, che da anni si trova ormai in stato di fatiscenza, degrado e abbandono. I minori, che secondo una prima ricostruzione, confermata anche dal vicesindaco Lorenzo Salzano, erano davvero giovanissimi, tra i 13 e 14 anni, venerdì pomeriggio, intorno alle 17, hanno deciso di impegnare il tempo commettendo una bravata. Sono entrati nella struttura, ormai completamente abbandonata.

L’allarme

Qualcuno probabilmente deve averli visti – anche perché la struttura si trova in un’area residenziale incastonata tra la Briantea e viale Ortelli – e ha dato l’allarme. La preoccupazione non era tanto legata all’intrusione in una proprietà, ma alla sicurezza e al pericolo: per i due giovanissimi entrare in una struttura che da almeno 12 anni è lasciata abbandonata è stato un rischio non da poco. Avrebbero potuto farsi male.

Sul posto sono subito intervenuti i Carabinieri, la Polizia locale e lo stesso sindaco, Rinaldo Meroni.

I ragazzi sono stati beccati sul fatto e sono stati redarguiti dal primo cittadino. «Non è successo per fortuna niente – commenta il vicesindaco – Il sindaco provvederà poi a contattare anche le famiglie per evitare che si ripetano episodi del genere a tutela dei ragazzi e della loro sicurezza e incolumità».

Quanto è successo riapre il confronto sul futuro di quest’area dismessa, ben visibile nel suo degrado, da tutti coloro che passano nel tratto anzanese della statale. Rovi, erba alta, vetri rotti, stato di degrado avanzato. L’immobile, come conferma anche il vicesindaco, era stato sequestrato a suo tempo e ora è nelle mani dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: tra il 2011 e il 2012 almeno due volte erano stati posti i sigilli per presunte attività di prostituzione nell’hotel.

La struttura è stata realizzata nel 1969: dopo anni gloriosi come ristorante e hotel, era poi finita in mano alla criminalità organizzata. Poterla utilizzare per progetti con finalità e ricadute positive sul territorio è possibile. Salzano, da pochi giorni vicesindaco, si era già occupato della questione quando era consigliere di minoranza.

Quale futuro?

Ora assicura massima attenzione e la ripresa di un dialogo con le istituzioni preposte: «A settembre sarà mia premura interfacciarmi con l’agenzia del demanio per capire che intenzioni hanno loro», chiosa il vicesindaco.

Di sicuro qualcosa per recuperare e riqualificare l’area è possibile e soprattutto è atteso dai cittadini, tra cui Ferdinando Mazara, sindaco del paese dal 1981 al 1999: «Si potrebbe pensare seriamente a una palazzina della sicurezza, se vogliamo dargli un nome – commenta e propone Mazara – Si potrebbero anche ospitare la Polizia locale o le forze dell’ordine, con un vero e proprio presidio e comando, moderno e attrezzato, con all’interno anche appartamenti per un eventuale comandante e per i suoi sottoposti».

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