Arresto flash del rapinatore di Erba: riconosciuto tramite le immagini delle telecamere di sorveglianza

Il caso Le immagini delle telecamere e l’allarme arrivato da via Stanga. Agitava un bastone. L’arrivo dei carabinieri e il trasferimento al Bassone

Arriva immediata la risposta dei carabinieri della stazione di Erba al drammatico fatto di cronaca che avevamo raccontato su La Provincia di ieri e che faceva riferimento alla rapina effettuata da uno straniero, armato di coltello, ad un giovane di 21 anni del paese che si trovava nei pressi della fermata dell’autobus all’altezza del Castello di Pomerio.

In carcere, nemmeno 24 ore dopo i fatti che risalgono alla notte di giovedì, è finito un gambiano di 35 anni, Sowe Mamadou, di fatto senza fissa dimora anche se formalmente residente pure lui a Erba.Sarebbe il responsabile della rapina che aveva portato a strappare alla vittima lo zaino che aveva in spalla contenente gli effetti personali e circa 35 euro in contanti.

La segnalazione

Decisivi per la conclusione felice e rapida dell’indagine sono stati due elementi: la visione delle telecamere di sicurezza presenti nei pressi del Castello – che aveva permesso di farsi una idea sulla corporatura e gli indumenti utilizzati dal responsabile – e un secondo fatto di cronaca avvenuto nel pomeriggio del giorno successivo alla rapina (ovvero venerdì) in una corte di via Stanga, sempre a Erba.

Una signora aveva chiamato i carabinieri della stazione del paese dopo essersi trovata di fronte ad un uomo armato di un bastone che agitava nel vuoto. Spaventata, aveva deciso di avvisare le forze dell’ordine chiedendo il loro aiuto. Una volta sul posto, i militari dell’Arma si erano trovati di fronte all’uomo che corrispondeva in tutto e per tutto a quello che avevano osservato dalle telecamere vicino al Castello di Pomerio.

I carabinieri hanno quindi lavorato per calmarlo, poi l’hanno identificato e fermato, in attesa di far effettuare il riconoscimento alla vittima della rapina avvenuta la sera precedente.

Il marsupio

Il riscontro a questa ultima attività di indagine, unito agli indumenti indossati e alle immagini delle telecamere di cui avevamo parlato, sono poi confluiti nella segnalazione girata alla Procura di Como e conclusa con le porte del carcere del Bassone che si sono spalancate per il trentacinquenne del Gambia.

Addosso – una volta perquisito – aveva ancora anche il coltello da cucina utilizzato per rapinare il ventunenne di Erba (arma bianca che è stata sequestrata) assieme ad un marsupio pure quello notato dalla visione delle immagini effettuata dai carabinieri. Nelle prossime ore il fermato verrà sentito dal giudice delle indagini preliminari di Como di fronte al quale potrà cercare di difendersi fornendo la propria versione dei fatti.

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