Asilo e Comune di Merone finiscono in tribunale. La Fondazione: «rischiamo di chiudere»

Il caso Chiesta la mediazione al Foro di Como per trovare una conciliazione tra i due enti. La Fondazione, che vorrebbe aprire anche un nido, teme la chiusura. Vanossi: «No comment»

L’amministrazione comunale e la Fondazione scuola dell’infanzia Zaffiro Isacco si rivolgono al tribunale. I dubbi sull’accordo per il compenso sul diritto allo studio e le manutenzioni non realizzate e da determinare al palazzo della Fondazione sono stati i temi al centro del dibattito che si è svolto mercoledì in teleconferenza davanti all’organismo di mediazione del Foro di Como, per trovare una via conciliatoria.

Spiega in una nota Fabrizio Romani, presidente del consiglio d’amministrazione della Fondazione che, oltre ad occuparsi della scuola, è anche la proprietaria del palazzo che ospita la biblioteca comunale e la Casa della Cultura Briantea: «Dal 31 marzo 2023 il contratto di utilizzo del palazzo è scaduto e la fondazione già a fine agosto 2022 aveva chiesto al Comune di attivarsi per discutere come proseguire il contratto, precisando la volontà imprescindibile di mantenere il palazzo e la nostra bellissima e apprezzata biblioteca al suo interno al servizio del Comune di Merone».

La nota

Continua ancora la Fondazione riguardo un intervento di riqualifica del palazzo che era già stato pensato: «Nel 2018 il Comune aveva stanziato a bilancio 340 mila euro e aveva controfirmato la richiesta della Fondazione alla sovrintendenza per una loro autorizzazione a procedere, da allora non ci sono stati ulteriori passi avanti e a fine 2022 le somme prima stanziate bilancio per gli interventi sono state stralciate in modo improvviso senza nessuna comunicazione alla Fondazione. A metà marzo in scadenza del comodato si è effettuato un sopralluogo congiunto nel quale sono state verbalizzate gravi problematiche dei tecnici dei due enti. A questo punto grazie all’aiuto disinteressato di un professionista in una riunione tra le parti si è definito un possibile schema di lavoro partendo dall’impegno di raccogliere la documentazione necessaria alla verifica della regolarità urbanistica e catastale. Ad oggi la documentazione presentata dal comune è insufficiente ed incompleta tale da rendere impraticabile l’ipotesi di lavoro concordata».

«Dal Comune sono giunti segnali preoccupanti con la ventilata ipotesi di risoluzione della fondamentale convenzione per il diritto allo studio che garantisce ai nostri bambini una scuola di qualità nel nostro paese, mentre la Fondazione ha comunicato che da settembre aprirà un nuovo servizio nido a disposizione della comunità, servizio mai attivato prima sul territorio. Tale scelta vanificherebbe gli sforzi fatti in questi anni ma segnerebbe il destino della nostra scuola anche in considerazione del calo demografico che ha portato i nati a Merone da 50 bambini a meno di 20 in un anno. Proprio per questi motivi abbiamo chiesto una mediazione neutrale individuata nell’organismo di mediazione del Foro di Como. Penso che anche l’amministrazione comunale apprezzerà il senso di apertura e collaborazione di tale iniziativa».

«Sorpreso»

Il sindaco di Merone Giovanni Vanossi è sorpreso in particolare della nota rilasciata dalla Fondazione: «Non rilascio dichiarazioni nel merito perché è stata aperta una mediazione. Mi sembra onestamente una caduta di stile mandare una comunicazione prima della mediazione, in cui peraltro si dicono cose palesemente inesatte. Mi sembra inutile parlare ora del contenuto della lettera e della mediazione: quando avremo notizie, spero positive, faremo un comunicato stampa».

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