Aveva salvato una donna finita nel fiume: ora il premio del presidente Mattarella
La storia Michel Mancuso nel 2015 si era tuffato nel Ticino, immerso nel buio e senza aiuti. A distanza di tempo la medaglia la valore civile che si sarà consegnata dal prefetto di Novara
Aveva salvato nel 2015 una donna tuffandosi nel Naviglio Langosco in territorio di Galliate (provincia di Novara) togliendola dalle fredde acque che avrebbero potuto essere fatali. A distanza di otto anni - e dopo i riconoscimenti ottenuti nell’immediatezza - arriva addirittura la benemerenza da parte della presidenza della Repubblica con una medaglia di bronzo al valore civile.
Una grande soddisfazione per Michel Mancuso che è stato convocato per il prossimo 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica, nel salone d’onore della Prefettura di Novara per la cerimonia di consegna dell’onorificenza.
La soddisfazione
Il magregliese Mancuso è stupito per tanta attenzione a distanza di così tanto tempo. Ma, naturalmente, non nasconde la soddisfazione. «Mi hanno chiamato un paio di mesi fa dicendomi che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva firmato e deliberato nel novembre del 2022 questa onorificenza. Onestamente non me l’aspettavo proprio, anche perché è passato diverso tempo, sono assolutamente contento e di certo davanti ad una onorificenza di questo tipo si rimane senza parole». L’allora ventiduenne di Magreglio aveva messo a rischio la propria vita tuffandosi nel Naviglio Langosco per salvare una donna di 68 anni che si trovava in difficoltà. Da solo, nel buio, aveva attraversato per intero il canale d’acqua e recuperato la donna, ormai in stato ipotermia, riportandola a riva.
Il racconto
Raccontava allora: «Io lavoro in Piemonte, ero in un locale con mio padre quando è entrata una donna chiedendo indicazioni su dove si trovasse un accesso al naviglio. Con calma le abbiamo chiesto di spiegarci cosa fosse successo e ci ha detto che la madre era probabilmente finita in acqua. Mio padre ha avvertito i vigili del fuoco e io sono corso nella località che ci aveva indicato una donna».
Momenti particolarmente concitati. «Si sentiva una voce, allora sono andato avanti cercando un accesso e ho messo in funzione la torcia del cellulare principalmente per avvertire la donna della mia posizione. Più mi avvicinavo alla sponda e più sentivo la donna che chiedeva aiuto, ho tolto i vestiti e lasciato il cellulare acceso per poi ritrovare la posizione e mi sono tuffato. La signora era incastrata nell’altra sponda, bloccata da un ramo. Ho attraversato il corso d’acqua ed ho cercato di liberarla per poi riportarla a riva, per fortuna senza conseguenze».
Mancuso torna ora anche su quanto accaduto: «Per me l’unica cosa veramente importante è che la signora si sia salvata e che ne siamo usciti tutti e due indenni, non è stato semplice, erano le 22 di fine ottobre in un canale del fiume Ticino, oltretutto al buio senza illuminazione se non quella della torcia del telefono con la diga aperta del fiume».
La nota del prefetto è abbastanza stringata e si conclude spiegando che nella circostanza verrà consegnata la medaglia di bronzo al valore civile a Mancuso. Eroi per caso, ma con un cuore grande.
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