Bivacchi e tende nella Riserva del lago di Montorfano: «Sono vietati, situazione inaccettabile»
Area tutelata L’allarme lanciato per l’area protetta dall’associazione ambientalista “L’Ontano”. Civati: «Spesso sono pescatori che poi abbandonano di tutto, dai rifiuti agli ami con i fili»
La Riserva naturale del Lago di Montorfano è un’area tutelata e al suo interno è vietato campeggiare o bivaccare, ma probabilmente ci sono persone a cui non importa nulla di questo divieto.
Cittadini e ambientalisti denunciano una situazione di degrado e di far west, che si riscontra soprattutto in occasione dei fine settimana o dei ponti festivi. Persone che predispongono tende e bivacchi e si mettono proprio sulle rive del Lago di Montorfano. A fare che?
Gli ultimo episodi
Come spiegano gli ambientalisti dell’associazione montorfanese “L’Ontano” si tratta soprattutto di pescatori, che si fermano per praticare la loro passione. Gli ultimi episodi risalgono proprio al ponte dello scorso primo maggio, festa dei lavoratori. Bivacchi, tende, più o meno nuove, e ogni sorta di strumentazione per passare delle belle giornate sulle rive del lago e immersi nel bosco. Peccato che ciò si tassativamente vietato, come ricordano gli ambientalisti montorfanesi, che si occupano periodicamente, in accordo col Comune e col Parco regionale della Valle del Lambro (ente gestore della Riserva naturale montorfanese), di monitoraggio e pulizia della Riserva e delle aree spondali del lago del paese.
«Confermo che è vietato trasformare la Riserva in un’area di campeggio» - sottolinea Matteo Scarso, presidente dell’associazione “L’Ontano” .
«Capisco che uno possa avere la passione per la pesca e anche eventualmente i permessi per farlo – commenta lo storico volontario, Cristian Civati, che è anche consigliere comunale di minoranza in paese – ma spesso le norme sono sempre al limite e soprattutto si fa fatica a farle rispettare. La gente dovrebbe capire perché il bivacco è vietato: i pescatori che si accampano per praticare la loro passione, costruendo questi bivacchi, non rispettano la flora e la fauna dell’area protetta».
Civati fa degli esempi molto concreti di inquinamento e danni all’ambiente e agli animali, constatati sul campo nelle operazioni di monitoraggio e pulizia della Riserva del lago: «Spesso troviamo ami o fili abbandonati sulla riva e in mezzo alla natura – sottolinea – A volte lasciano in loco anche le scatolette che utilizzano per mettere i vermi o il mais, che vengono utilizzati come esche per la pesca. Il problema non è solo il bivaccare, ma il rischio di creare danni all’ambiente e pericoli per gli stessi animali, che possono rimanere incastrati tra fili e ami, lasciati in loco. Sono atteggiamenti inaccettabili, che vanno condannati senza se e senza ma».
«Servono più controlli»
Civati denuncia la mancanza di controlli, che permettano di far rispettare le regole del piano di gestione della Riserva di Montorfano, approvate da anni da Regione Lombardia: «Va bene che uno possa, coi permessi e le licenze dovute, fare pesca a carpa, ma il campeggio e il bivacco sono vietati – rimarca Civati – Purtroppo però, se nessuno controlla, e assistiamo ad abbandono di rifiuti, degrado e poco rispetto per la nostra Riserva e il nostro lago. Il Comune e gli enti proposti devono fare qualcosa».
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