Buco del Piombo, slitta la riapertura. L’assessore: «Questione di pochi mesi»

Erba Necessaria la messa in sicurezza dell’accesso. Chiesa: «Da tempo aspettiamo di vedere il pubblico». Nava: «Investimento per superare le ultime criticità»

Altro che riapertura in primavera, per il Buco del Piombo ci sono altri lavori all’orizzonte. La conferma è arrivata nei giorni scorsi in consiglio comunale: la prossima settimana verrà approvato in giunta l’ennesimo progetto per la messa in sicurezza dell’accesso, un intervento da 70mila euro concentrato principalmente sulla scala. Per accogliere il pubblico, dopo dieci anni di chiusura, bisogna attendere l’avvio di uno studio da parte dell’Università dell’Insubria, che potrebbe anche gestire gli ingressi del pubblico in accordo con le famiglie proprietarie dell’interno della grotta.

La questione è stata sollevata giovedì sera dalla consigliera Alberta Chiesa, capogruppo del Pd. «Stiamo approvando il rendiconto 2022 che comprende 130mila euro di investimenti sulla grotta - ha detto Chiesa - ma a quanto mi risulta il Buco del Piombo resta chiuso, nonostante la riapertura sia stata annunciata tempo fa. Ci aspettavamo di rivedere il pubblico già da mesi, vorrei capire come sono stati utilizzati quei fondi e quando si potrà riaprire».Una prima risposta è arrivata da parte dell’ingegnere Anna Bargna, la dirigente responsabile dell’ambiente e della gestione della riserva naturale Valle Bova.

«Quei 130mila euro - ha spiegato - sono relativi a lavori, partiti nel febbraio 2022 e già conclusi, per la posa di reti paramassi su tutto il versante che ospita l’ingresso del Buco del Piombo. La prossima settimana approveremo un nuovo progetto da circa 70mila euro che prevede la sistemazione della strada che conduce alla grotta e della scala di accesso: vanno messi in sicurezza i gradini e va sistemato il parapetto, non più a norma».I lavori verranno effettuati tra la primavera e l’estate. «A quel punto la scala, che è di nostra proprietà, si potrà riaprire senza alcun problema. La particolarità del Buco del Piombo è che la parte interna appartiene però ai privati (le famiglie Sossnovsky e Masciadri, ndr), l‘ultimo accordo stipulato da loro con il Comune risale a molti anni fa e non è più valido. Serve una nuova convenzione».

Per l’assessore Alessio Nava, delegato alla riserva Valle Bova che comprende il Buco del Piombo, si può arrivare alla riapertura nel giro di qualche mese. «Già la posa delle reti paramassi ci ha consentito di superare le criticità che portarono all’ordinanza di chiusura nel 2011, quando alcuni massi franarono sulla scala di accesso; ora faremo l’ultimo investimento sulla strada e sulla scala».La convenzione tra Comune e proprietari, ha continuato Nava, «risaliva al 1999 o al 2000 ed è diventata inefficace con l’ordinanza del 2011. Recentemente abbiamo avuto nuovi contatti con i proprietari e con un nuovo interlocutore molto importante, l’Università dell’Insubria, che vuole avviare un progetto di studio non solo sulla grotta ma su tutto il complesso della Valle Bova». L’obiettivo è far rientrare le visite guidate del pubblico in quel progetto. «L’obiettivo resta la riapertura nel più breve tempo possibile, questione di qualche mese».

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