Ca’ Prina, casi di Covid tra gli ospiti: «Forme blande, ma serve prudenza»

Erba Ieri l’avviso della chiusura di un reparto, dove si sono verificati tre contagi. Il presidente: «Chi ha un raffreddore è meglio che rimandi le visite, sono pazienti fragili»

A Ca’ Prina è tornato il Covid-19. Nella Rsa comunale si contano attualmente tre casi di positività tra gli anziani residenti, altri avevano contratto il virus nelle settimane precedenti: «Vengono costantemente monitorati dal personale - dice il medico e presidente Alberto Rigamonti - ma si tratta di forme fortunatamente blande, si risolvono in pochi giorni. Chiedo però a tutti i visitatori di non entrare nella casa di riposo se non stanno bene, è una questione di rispetto».

Informazione

Ieri la direttrice sanitaria della struttura, Antonella Biffi, ha firmato un avviso rivolto a tutti i familiari per segnalare la presenza di anziani che sono risultati positivi all’infezione da Sars-Cov-2. Il personale ha preso tutte le precauzioni del caso e ha sospeso le visite per gli ospiti malati e per coloro che possono essere considerati contatti stretti. Nessuna limitazione, invece, per gli anziani residenti in altri reparti.

«Oggi - conferma il presidente Rigamonti - abbiamo tre casi di positività in struttura, altri li avevamo rilevati nel recente passato e si sono risolti senza complicazioni. Da medico di medicina generale che opera sul territorio erbese posso garantire che ci sono numerose infezioni in città, molte febbri o faringiti sono riconducibili al Covid-19 anche se molti sono un po’ restii a certificarlo con il tampone».

Pochi giorni

Quando il Covid-19 si diffonde sul territorio, è facile che raggiunga gli anziani veicolato dai visitatori. «Fortunatamente sono forme di Covid blande, niente di lontanamente paragonabile alla situazione del 2019, ma parliamo comunque di persone fragili. Normalmente la negativizzazione avviene in 5-6 giorni, a quel punto si può mettere fine all’isolamento».

Collaborazione

Rigamonti lancia un appello ai familiari degli ospiti. «Chi ha anche solo un raffreddore dovrebbe rimandare la visita ai propri cari in struttura, è una questione di rispetto. Quando riscontriamo la positività dobbiamo isolare l’anziano, testare i contatti stretti e il personale, nei giorni seguenti bisogna prendere molte precauzioni in più: è qualcosa che si potrebbe evitare con un po’ di attenzione».

Il presidente chiede anche di avvertire immediatamente la struttura in caso di positività.

«Se qualcuno scopre di essere positivo, uno o due giorni dopo essere entrato a Ca’ Prina, dovrebbe dircelo il prima possibile. In questo modo possiamo mettere in atto da subito una serie di precauzioni per scongiurare contagi all’interno».

L’allerta relativa al Covid, conclude Rigamonti, «non è più per la gravità della malattia ma per il rispetto che dobbiamo agli anziani».

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