Ca’ Prina, giù le barriere anti Covid: «Ma non abbassiamo la guardia»

Erba Prima dell’abbattimento, il muro era stato decorato da anziani, volontari e familiari. Per il presidente della Rsa serve ancora precauzione: «Le mascherine? Giusto che rimangano»

Gli operatori e gli ospiti di Ca’ Prina hanno preso il Covid a picconate.

Giovedì pomeriggio è stato abbattuto il muro il cartongesso costruito nel corso della pandemia per favorire le visite dei parenti attraverso grandi finestre in plexiglass: è il segno del ritorno alla normalità a poche ore dall’entrata in vigore della nuova ordinanza del Ministero della Salute, che manterrà l’obbligo di mascherina all’interno di Rsa, reparti ospedalieri di malattie infettive e pronto soccorso.

Il progetto

L’abbattimento dei muri è stato preceduto da un progetto che ha coinvolto il personale, gli anziani, i volontari e i familiari. «Per dieci giorni - raccontano le educatrici - i muri costruiti per i colloqui nel periodo della pandemia sono stati decorati con scritte, pensieri e disegni. L’obiettivo era rileggere l’esperienza passata e sottolineare i sentimenti che hanno attraversato tutti noi in questi momenti difficili». Un’esperienza catartica, che è culminata nel pomeriggio di giovedì con l’abbattimento delle barriere.

I primi simbolici colpi di martello sono stati tirati da tre operatrici, poi è stata la volta della direttrice sanitaria Antonella Biffi. A quel punto la parola è passata agli operai specializzati: nel giro di pochi minuti hanno distrutto tutto. Un atto dirompente e quanto mai simbolico, segno della volontà di lasciarsi il Covid-19 alle spalle non solo sul fronte psicologico, ma anche concretamente.

Già da tempo, del resto, i colloqui con i familiari sono tornati liberi: ci si incontra in stanza, nelle aree comuni, con il solo limite delle mascherine.

Qualche giorno fa il presidente di Ca’ Prina, Alberto Rigamonti, aveva auspicato il mantenimento delle mascherine anche dopo il 30 aprile, quando l’ordinanza del Ministero della Salute attualmente in vigore scadrà per essere sostituita da nuove regole. Salvo colpi di scena, sarà proprio così: il ministro Orazio Schillaci ha anticipato che la mascherina resterà nelle Rsa, nei reparti di malattie infettive e al pronto soccorso.

Soddisfazione

«Lo auspicavo davvero - dice Rigamonti - e spero che venga effettivamente confermato nel testo ufficiale della nuova ordinanza. Questo perché un minimo di precauzione verso i nostri ospiti va comunque mantenuta: io sono medico di medicina generale con migliaia di pazienti, nelle famiglie erbesi il Covid-19 esiste e lo riscontro ancora. È bene tenerlo fuori da queste mura. Se la nuova ordinanza non le avesse previste, avrei lanciato un appello chiedendo alle famiglie in visita di mantenere questo accorgimento».

Per il resto, grande è la soddisfazione a fronte della caduta del muro. «Ho voluto che a tirare le prime martellate fossero educatrici ed operatrici - dice Rigamonti - perché hanno affrontato tre anni davvero difficili, hanno gestito la vita all’interno della casa e difficili rapporti con i familiari fuori, che per lungo tempo non hanno potuto vedere i loro cari. Siamo arrivati fin qui grazie a loro, è bello vederle prendere a colpi di martello quelle barriere che speriamo di non dover rivedere mai più».

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