Caglio, c’è un “corvo” che ricatta il sindaco
«Nessun reato, non mi dimetto»
Anonimo denuncia la presenza di un operaio comunale al lavoro a casa di Losapio
C’è un “corvo” a Caglio che scrive lettere anonime e ricatta il sindaco Gaetano Losapio eletto da appena sette mesi.
Se entro fine gennaio non ti dimetti distribuirò le foto di un peculato». Il corvo però non fa breccia e il sindaco tappezza il paese con una controlettera (firmata, ndr) distribuita quasi casa per casa dopo aver depositato una denuncia contro ignoti ai carabinieri di Asso: «Non mi dimetto, anzi...».
Il clima in paese è tornato ad essere pesante, in questi sette mesi si è riaperta una spaccatura che sembrava essere stata sanata dalla lista unica alle elezioni di maggio 2019, soprattutto la battaglia sulla gestione della casa di riposo ha riportato un clima di scontro aperto. Vicenda per la quale c’è un ricorso al Tar.
Ora questa lettera: «...mi sono state recapitate in forma anonima delle foto che ritraevano l’operaio comunale con il motocarro del comune al lavoro presso la sua proprietà – scrive nella missiva l’anonimo delatore - Questo si chiama peculato e più precisamente peculato d’uso che prevede una pena da sei mesi a tre anni ed ovviamente la decadenza immediata dalla carica di sindaco».
Poi la minaccia diretta: «Questa lettera per evitare danni al paese e anche a lei personalmente, se entro fine gennaio non avrà dato le dimissioni da sindaco, magari adducendo motivi di salute in modo da uscirne con dignità, distribuirò dette foto in paese e ne invierò una copia alla Procura della Repubblica. Ci pensi e soprattutto non si faccia mal consigliare, come sempre, dai compagni di giunta: è l’occasione giusta per uscire da questa esperienza in modo indolore e senza ripercussioni penali o patrimoniali».
Il consiglio a Losapio, insomma, è chiaro, dopo sette è ora di farsi da parte. La risposta è di ieri, 28 gennaio, affissa nei punti più frequentati del paese: «Ho provveduto a sporgere denuncia contro ignoti, l’argomento verrà affrontato nei tempi e nei luoghi preposti a farlo. Non posso accettare questo modo di agire, le critiche fanno parte di qualsiasi esperienza politica, ma l’attacco a persone esterne all’amministrazione e alla mia famiglia è un limite che non può essere superato».
La porta aperta
Losapio quindi rilancia: «Ho ricevuto l’appoggio del consiglio comunale che manifestando il proprio disappunto per la lettera anonima mi rinnova il sostegno in primo luogo come persona e come sindaco. Non ho nessuna intenzione di dimettermi, ma intendo portare a termine il mio mandato con l’obiettivo di fare un buon lavoro, riunire il nostro paese e ritrovare la serenità per la nostra comunità. Tutte le critiche e le vostre osservazioni saranno sempre prese in considerazione, sono a disposizione e la mia porta è sempre aperta».
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