Calano casi e ricoveri
«L’incubo pandemia
sta per concludersi»

Covid a Como: Segnali di fiducia dal monitoraggio dell’Ats «Si va verso un’influenza, con l’incognita varianti». Positivi sotto i mille ieri sul Lario, ma quattro decessi

La quarta ondata si spegne e, forse, anche la pandemia si avvicina alla conclusione.

I dati registrati dall’Ats Insubria segnano un generale miglioramento di tutti gli indici relativi alla pandemia. A inizio gennaio nell’arco di una settimana a Como quasi un tampone analizzato su tre era positivo, la percentuale è scesa poi al 22,5% a fine mese, quindi a febbraio al 20,9% ed ora si attesta al 16,4%. Con una mole di tampone, 55mila ogni settimana, ancora ingente, ma che dopo le feste aveva raggiunto quota 73mila test.

Il tasso di incidenza negli ultimi sette giorni scende in tutti i distretti della nostra provincia, meglio a Erba, Cantù e Mariano, poi seguono la città capoluogo, Lomazzo e Fino Mornasco, quindi l’Olgiatese e il lago. Confortante anche l’indice di contagio sempre sotto alla soglia espansiva della pandemia.

Si conferma un 24% d nuovi positivi nella fascia sotto ai 12 anni, con le età dei contagi che ormai si è stabilizzata. Resta importante nelle scuole il numero delle quarantene, 9mila gli alunni e i docenti costretti a casa, soprattutto nell’infanzia e alle elementari. Misure precauzionali in ragione di 658 contagi reali, di questi 155 negli asili, 251 alle elementari, 119 alle medie e 133 alle superiori. Le nuove regole varate dal governo unite al calo dei contagi dovrebbero ridimensionare la didattica a distanza.

Quasi tutti protetti

Ormai è abbastanza soddisfacente la copertura delle vaccinazioni, con uno sforzo che rimane da fare per completare le terze dosi e le vaccinazioni dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, vicine al 33%. Comunque gli over 50 a Como sono per il 92,6% vaccinati.

Dalla seconda metà di gennaio è iniziata la discesa anche dei ricoveri, in particolare in questo inizio di febbraio negli ospedali si assiste ad uno svuotamento dei reparti. I pazienti Covid in cura nell’Asst Lariana sono 66, di cui solo due in terapia intensiva che si prepara a tornare ad una quasi normalità. Restano però venti pazienti in attesa al pronto soccorso.

Insomma, è finita? «Si sono ridotti i contagi come i ricoveri e tutto fa pensare che Omicron abbia raggiunto un equilibrio – ragiona Giuseppe Catanoso , direttore sanitario dell’Ats Insubria – essendo molto contagiosa e meno letale. Non possiamo sapere se arriveranno altre varianti più “cattive”, ma l’evoluzione storica delle pandemie ci suggerisce un naturale decorso. Sicuramente i vaccini hanno salvato migliaia e migliaia di vite. La tendenza sperata del Covid porta verso un’influenza, contro la quale dovremo comunque difenderci con le vaccinazioni, soprattutto i pazienti fragili e gli anziani».

I lutti non calano

Purtroppo è alto il bilancio dei decessi, ieri sono stati 125 i morti per Covid registrati in Lombardia, di cui quattro a Como. Quello dei decessi è certo l’ultimo dato a calare, questo inizio anno è comunque molto doloroso, con 127 decessi Covid nella sola nostra provincia dal primo gennaio a ieri.

Il bollettino diffuso ieri, 886 contagi a Como, conferma un tasso di positività contenuto al 10% e un numero maggiore di dimissioni rispetto ai nuovi ingressi in ospedale. Sono 71 i letti liberati nei reparti ordinari e 11 quelli in terapia intensiva.
S. Bac.

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