Caso Proserpio, parla Salvini
«Ora l’ex vicesindaco insulta tutti»
Il leader della Lega: «Non ha fatto nulla di eroico nel filmarmi. Le auguro buona vita». Lei: «Io mai indagata eppure costretta a dimettermi»
«Prima ha insultato me, ora insulta i suoi ormai ex colleghi». Non usa la diplomazia il leader della Lega Matteo Salvini nel commentare le dimissioni, con ulteriore sfogo, di Veronica Proserpio, vicesindaco Pd di Proserpio.
Un caso che ha attraversato l’Italia anche venerdì 7 agosto, quando “La Provincia” ha dato notizia della “notte dei lunghi coltelli” nella lista civica che governa il paese, con la maggioranza dei consiglieri che hanno votato per togliere le deleghe al vicesindaco, e l’interessata che ha preferito dimettersi dal consiglio con parole trancianti: «Giunta fascio-leghista, rifarei tutto». Ma venerdì 7 è stato il giorno della reazione di Salvini che ha conosciuto la Proserpio sulla spiaggia di Milano Marittima il 26 luglio scorso, quando l’ex vicesindaco si è avvicinata per dirgli che «rovina il nome di questa bellissima città». Il leader della Lega ha detto che «non c’è nulla di eroico nell’avvicinare una persona in spiaggia insultarla e filmare la scena e postare sui social». «Con tutti i problemi che hanno i comaschi e gli italiani in generale, ammetto di non aver seguito i litigi della lista di Proserpio. Prendo atto della scelta della maggioranza dei consiglieri e non entro nel merito» ha aggiunto Salvini. «Rinnovo il mio grazie per la fiducia ai cittadini di Proserpio che alle Europee hanno dato alla Lega il 51,5% dei voti e mi limito a osservare, come hanno fatto molti lettori de”La Provincia” anche sui social, che non trovo nulla di eroico nell’avvicinare una persona in spiaggia mentre è in compagnia del figlio, di amici e di tante persone in attesa di un saluto o di una foto, per insultare e filmare orgogliosa la scena. Se il mio vicino di ombrellone non mi sta simpatico, lo ignoro e mi leggo un bel libro o mi faccio il bagno». Il segretario della Lega Nord torna sull’episodio del 26 luglio: «Non mi ero arrabbiato in spiaggia perché i problemi veri sono ben altri. Così come non festeggio le dimissioni della signora adesso. Certo è strano leggere su “La Provincia” che, dopo essere stata in giunta per anni, la signora si accorga solo ora di essere stata in una giunta “fascio-leghista”». «Prima ha insultato me, ora insulta i suoi ormai ex colleghi e i suoi concittadini che le hanno fatto notare di aver sbagliato. Amen, le auguro comunque buona fortuna e buona vita, impegnandomi a tornare presto nella splendida terra comasca» ha quindi concluso il segretario della Lega. E l’interessata? Veronica Proserpio ha risposto a sua volta senza troppi giri di parole: «Io non sono mai stata indagata. Eppure sono stata costretta a dimettermi».
(Giovanni Cristiani)
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