Catturava uccelli con reti e richiami vivi. Denunciato ex cacciatore: 625 prede

Orsenigo Operazione della Polizia provinciale. Scattato il sequestro dei volatili e di tre fucili . Sono oltre 400 gli esemplari morti. Cento liberati, e altrettanti portati nel centro di recupero

Oltre 600 uccelli sequestrati: 412 erano conservati in un congelatore, 100 sono stati liberati e altrettanti ora sono al sicuro nel centro di recupero fauna selvatica dell’onorevole Michela Brambilla. È l’esito di un’operazione condotta dagli agenti della Polizia provinciale, agli ordini del comandante Marco Testa, culminata con diverse denunce scattate nei confronti di un pensionato di 70 anni, ex cacciatore.

Lo stesso, sette anni fa, era già stato denunciato per uccellagione: utilizzo di mezzi vietati e richiami vivi per la cattura di volatili. Il settantenne oggi deve rispondere nuovamente di uccellagione e di maltrattamento sugli animali, furto aggravato ai danni dello Stato, uccisione e cattura di specie protette e detenzione abusiva di armi da fuoco. Gli sono stati trovati tre fucili.

Le gabbie

La Polizia provinciale ha inviato il fascicolo alla Procura di Como. L’intervento risale a lunedì. I controlli sono stati effettuati nella proprietà dell’uomo che include una vasta area verde.

È qui che gli agenti hanno notato una grossa rete per la cattura degli uccelli. «Tesa raggiunge un’estensione di 50 metri e un’altezza di tre: un impianto di questa dimensione è difficile da trovare – spiega il comandante Testa - Oltretutto era posizionata in un punto con arbusti di particolare richiamo per le specie di piccole dimensioni».

Complessivamente, sono stati sequestrati 625 uccelli. Di questi, 213 erano chiusi in gabbie posizionate accanto alla grande rete, come richiamo per gli altri volatili, ma anche in gabbie più piccole, da qui la denuncia per maltrattamenti, o in una voliera dentro un magazzino. «Abbiamo sequestrato fringuelli, cardellini, pettirossi, bottacci, lucherini, storni, persino lo zigolo testanera. Sono tutte specie protette». C’erano anche tordi e merli, che possono essere detenuti, ma con regolare anello alla zampetta dell’animale che ne certifichi la provenienza da un allevamento. «Cento uccelli sono stati subito liberati, i restanti avevano un piumaggio insufficiente a garantirsi la sopravvivenza in questo periodo. Sino alla primavera prossima resteranno al centro di recupero fauna selvatica “Stella del nord” di Calolziocorte gestito dall’onorevole Michela Brambilla».

Specie in freezer

Gli agenti hanno anche trovato in un freezer 412 uccellini, facilmente identificabili perché ancora con piumaggio. «Uccelli di pochi grammi surgelati per essere cotti in padella – prosegue Testa - Tra questi, 100 capinere, 85 pettirossi, 29 cinciarelle, 32 tortore dal collare, 22 verzellini, 26 verdoni e ancora fringuelli, cardellini».

Inoltre, gli agenti hanno trovato e sequestrato tre fucili (due doppiette e una carabina ad aria compressa) che l’uomo «non era autorizzato a detenere». L’operazione di lunedì è la seconda in 15 giorni condotta dalla Polizia provinciale contro la cattura abusiva di uccelli. A fine ottobre gli agenti avevano denunciato tre persone a Gera Lario: erano stati trovati 70 uccelli protetti in un freezer e sequestrati dei richiami abusivi.

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