Chimica di lavoro, mangiafuoco la notte: i due mondi di Paola, tra arte e fantasia
Il personaggio Ricercatrice per un’azienda di integratori,è anche speaker radiofonica. Passioni coltivate per anni: «È tutto collegato. Nei miei spettacoli non corro nessun rischio»
Domina il fuoco e la tavola periodica. Paola Binda fa coincidere due passioni molto lontane tra loro, in una visione superficiale, ma in realtà con diversi punti d’incontro.
Mangiafuoco e ricercatrice chimica per un’azienda d’integratori, artista di strada e puntigliosa studiosa, da una parte la creatività e dall’altra la precisione.
La curiosità
Ma Paola Binda, 37 anni di Merone, non vede così distanti i due mondi: «In realtà è tutto collegato, basta pensare alla preparazione degli elementi per realizzare il fuoco, le mie conoscenze di chimica mi sono molto utili – racconta Paola -. Da sempre ho la passione per il fuoco e quella per la chimica, ora riesco a far incontrare i due mondi».
Il fuoco l’ha incuriosita sin da piccola e i test attitudinali le suggerivano di prediligere l’ambito scientifico
Tutto parte dalla curiosità per il fuoco: «Sin da piccola mi ha sempre incuriosita e attratta, così come l’arte. Quando dovevo scegliere verso quali studi orientarmi, ero molto attratta dalla scuola d’arte ma i diversi test attitudinali mi davano la scienza e la chimica come possibile professione, poi ci sono sempre i ragionamenti dei più “grandi” che con l’arte non si campa quindi sono diventata perito chimico ambientale e mi occupo di sviluppo tecnico – chimico in una nota azienda di integratori alimentari».
La passione per l’arte continuava però a covare sotto la cenere: «Nel 2016 ho visto uno spettacolo col fuoco di due ragazze della nostra provincia che si facevano chiamare Dimiento, sono rimasta folgorata e grazie a loro ho iniziato a giocare col fuoco e ho fatto il battesimo del fuoco. Loro poi hanno smesso, io cerco di proporre questi spettacoli, a casa ho uno studio di chimica stile fabbro in garage».
Nativa di Asso, Paola si è esibita recentemente in paese durante lo spettacolo medioevale: «In base a quello che è il tema si modula il personaggio e quello che si propone, per esempio ad Asso le musiche erano medioevali. Si cerca di adattarsi e anche di evolversi. E’ stato bello esibirsi ad Asso perché era una delle prime esibizioni post pandemia e gli organizzatori di Asso Incontra erano bravissimi, qualche giorno prima mi ero esibita al NoiVoiLoro ad Erba con i led, l’alternativa all’uso del fuoco, grazie ai ragazzi de Lo Snodo che stanno facendo un gran lavoro».
Le esibizioni
Una mangiafuoco per altro anche speaker radiofonica: «Quella è un’altra mia passione– continua Paola -. In Italia poi si usa mangiafuco o sputafuoco come termine ma, in realtà, si parla di giocare con il fuoco. L’esibizione di mangiare il fuoco io la faccio ma è una parte dello spettacolo, mentre sputare il fuoco è molto pericoloso e non è logico prendersi rischi inutili per questo tipo di esibizioni. Il mio spettacolo è più costruito con una parte musicale».
Artista di strada, quindi, ma con una visione più ampia: «Mi sono esibita in strada, nelle sagre, a teatro. E’ bello tornare a farlo dopo due anni di stop per la pandemia e non solo, perché purtroppo ho auto anche dei problemi di salute».
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