Como: tragedia senza fine,
Sedici morti in un giorno

Un decesso su cinque in Lombardia è comasco: il dato più drammatico dall’inizio della terza ondata. Le vittime in provincia dall’inizio della pandemia salgono così a 1.850 (297 delle quali nel solo capoluogo)

In un solo giorno 16 decessi per Covid a Como, è il triste record della terza ondata.

Ieri i decessi comunicati dalla Regione Lombardia a causa della pandemia sono stati 79, un numero più alto rispetto alla media di febbraio, ma abbastanza in linea rispetto all’ultima settimana. Purtroppo un decesso su cinque riguarda la nostra provincia.

Non era mai capitato di piangere un numero così elevato di morti in uno stesso giorno dalla fine della seconda ondata con l’inizio del nuovo anno. Solo a novembre, nel periodo più drammatico della pandemia per Como, il territorio comasco toccava una media giornaliera di 20 decessi al giorno.

Ma superate le feste di Natale il drammatico dato delle morti era calato sensibilmente. Di recente la curva delle vittime sta sì risalendo nel Lario, ma è rimasta attorno ad una media di cinque perdite per giorno.

I contagi in regione

Così dall’inizio della pandemia la provincia di Como raggiunge le 1.850 vittime per Covid, delle quali 297 nella sola città capoluogo.

Quanto al bollettino regionale diffuso ieri a fronte di 59mila tamponi analizzati, di cui 20mila rapidi, i nuovi contagi tracciati sono stati 4.490, percentualmente meno rispetto all’ultima settimana. Tutte le province hanno superato la soglia dall’allarme dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.

A Como i positivi aumentano di 295 unità. Meno rispetto a Milano (+1.050), come da inizio anno meno rispetto a Brescia (+949), Varese (+432), Monza (+416) e Bergamo (+291).

Più ricoveri

Siamo l’unica provincia lombarda ad aver superato la soglia dell’8% di contagiati sul totale della popolazione dallo scorso marzo. Vuol dire che 8 comaschi su 100 hanno ricevuto nell’ultimo anno l’esito di un tampone positivo.

Dietro di noi c’è Varese al 7,75%. Le altre province sono tutte sotto i sette punti percentuali. Questo dato come noto dipende dal numero dei tamponi analizzati, sì, ma è anche vero che un maggior numero di contagi può tradursi, all’insorgere dei sintomi, in più ricoveri ospedalieri.

A tal proposito ieri tolte le dimissioni e le guarigioni negli ospedali lombardi i letti occupati nei reparti ordinari da malati contagiati sono saliti di 167 unità. E altri 16 letti delle terapie intensive sono stati occupati da pazienti Covid.

Pressione sugli ospedali

È un altro forte balzo in avanti che continua ormai da settimane. Como non fa eccezione, anzi, la pressione sugli ospedali qui è anche maggiore.

Sono 315 i contagiati ricoverati dalla rete degli ospedali pubblici dell’Asst Lariana. Di questi 212 sono al Sant’Anna, al Sant’Antonio Abate ricoverati per Covid sono 55, a Mariano i casi lievi sono 25.

Senza contare i 23 positivi fermi ai pronto soccorsi di San Fermo e Cantù. Al Valduce ci sono 50 ricoverati al Fatebenefratelli 68.

Particolarmente critica la situazione nelle terapie intensive. Sono 17 i casi al Sant’Anna, cinque a Cantù, sette al Valduce e altrettanti ad Erba. Quindi 36 degenti in rianimazione per 39 posti letto a disposizione nelle nostre terapie intensive. Il Sant’Anna da 20 letti può passare a 27 e Cantù arrivare a otto, anche Valduce e Fatebenefratelli possono con grandi sforzi potenziare la struttura. Certo però la situazione è assai delicata e vicina al punto di saturazione.

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