Coronavirus: i dati più belli
Guariti anche 12 novantenni

Sono 15 su cento i comaschi ufficialmente diventati negativi dopo il doppio tampone di controllo. Sopra gli ottant’anni, su mille contagiati soltanto il 6% ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Sei i neonati positivi

Il numero dei guariti supera quello dei decessi, ma ancora troppi comaschi o non sono riusciti a uscire dal tunnel del virus, oppure non hanno ancora potuto ricevere il tampone di controllo per verificare lo stato di salute. L’analisi dei dati ufficiali dell’Ats sull’andamento del Covid, a più di due mesi dal primo caso comasco, segnano ancora numeri di guarigione decisamente bassi rispetto al numero delle persone rimaste infettate. E il sospetto è che molti di quelli che sono risultati positivi al tampone, poi non abbiano ricevuto l’esame di controllo. Un sospetto che suona quasi come una certezza se si guarda, ad esempio, alle fascia d’età più giovani dove la percentuale dei guariti è particolarmente bassa: sotto il 30% tra gli zero e i 29 anni. Stando ai dati ufficiali, ad esempio, su 6 bambini sotto l’anno di età solo 2 sarebbero guariti.

Complessivamente solo il 15% dei comaschi è ufficialmente guarito dal Covid. Tra questi anche dodici ultra novantenni. Il più vecchio contagiato il cui tampone è ufficialmente passato a “negativo” è una donna di 99 anni di Carugo. Ma se è vero che il virus è più aggressivo con gli uomini che con le donne, è anche vero che cinque anziani con più di 90 anni sono guariti anche loro riuscendo a sconfiggere la malattia.

Certo, più si sale d’età e più la forbice tra percentuale di decessi e percentuali di guariti diventa negativa. La fascia d’età sicuramente che paga il maggior prezzo è quella tra i 70 e i 79 anni. Qui la percentuale di decessi sul numero dei contagiati a superato il 50% mentre quella delle guarigioni è stata di poco superiore all’11%. Tasso di decessi leggermente inferiore per la fascia d’età tra gli 80 e gli 89 anni, ma la percentuale di guarigione, in questo caso, si riduce sotto quota 4%. Se il guarito più giovane è un neonato e quella più anziana una donna sulla soglia dei cent’anni, sul fronte dei lutti il più giovane è un uomo di Como di 33 anni (che aveva pregressi problemi di salute) mentre il più anziano una donna sempre residente in città di 101 anni.

L’analisi dell’andamento delle guarigioni, permette anche di tracciare una sorta di mappa tra i comuni della provincia. Quelli con le percentuali maggiori di tamponi negativi - dopo un iniziale contagio - sono (tenendo in considerazione solo quei paesi con almeno 10 casi positivi) sono Colverde (63,6%), San Siro (54,4%), Binago (50%). Ci sono poi comuni che - incredibilmente, verrebbe da dire - risultano non registrare neppure una guarigione. È il caso di Canzo (che ha registrato ben 65 casi positivi e, teoricamente, neppure una guarigione). Tra i centri maggiori Como è pienamente in media provinciale (sotto il 16% di positivi diventati negativi), Cantù (sotto il 10%) ed Erba (8,5%) più bassi.

Infine un cenno alla percentuale di mortalità rispetto ai casi positivi: il comune peggiore (sopra i 10 contagi) è Carlazzo (i decessi sono stati il 45% dei malati) seguito da Casnate (29,2%) e Tremezzina (28,9%).

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