Coronavirus
Primo caso a Como
Uomo di 84 anni
finisce in ospedale
Portato al Fatebenefratelli, è risultato positivo. Era entrato in contatto con un fornitore di Codogno
Il primo caso di Covid-19 sul territorio comasco è stato riscontrato mercoledì all’ospedale Fatebenefratelli di Erba. Il paziente è un uomo di 84 anni, residente a Como e domiciliato a Lipomo. Martedì l’uomo ha accusato delle difficoltà respiratorie ed è quindi stato accompagnato in pronto soccorso a Erba. Dove i medici hanno scoperto che il paziente, nei giorni precedenti, aveva avuto contatti con un uomo proveniente da Codogno. Da qui la decisione di sottoporto al tampone, risultato positivo: è affetto coronavirus Sars-CoV-2. Dopo l’arrivo dell’esito del test, l’uomo è stato trasferito in isolamento all’ospedale Manzoni di Lecco.
Il malore e il test
La notizia ha iniziato a circolare in città nella tarda serata di mercoledì. Ieri mattina le conferme e alcune importanti rassicurazioni. Primo: allo stato attuale le condizioni di salute dell’anziano non sarebbero preoccupanti; secondo: al pronto soccorso del Fatebenefratelli sono state seguite tutte le procedure di sicurezza previste dal protocollo (ieri l’ospedale ha continuato a operare in tutti reparti senza alcuna limitazione). Le autorità sanitarie si sono messe subito all’opera per ricostruire che cosa sia successo nei giorni precedenti all’arrivo in pronto soccorso. A quanto risulta, per motivi professionali, il paziente avrebbe avuto dei contatti ravvicinati con un fornitore proveniente dalla “zona rossa”, il gruppo di paesi del Lodigiano - ormai completamente isolati - dove si è registrato il maggior numero di contagi. Anche il primo caso di coronavirus in Provincia di Como sarebbe riconducibile al focolaio principale.
Nei giorni successivi quell’incontro, l’anziano avrebbe iniziato ad accusare difficoltà respiratorie e martedì ha richiesto l’intervento del 112. L’uomo è stato raggiunto nella sua abitazione e trasportato al pronto soccorso del Fatebenefratelli di Erba, dove è stato trattato con tutte le precauzioni del caso per evitare contatti con altre persone e sottoposto agli esami di rito.
Quando la notizia si è diffusa in città molti cittadini, a partire da quelli che per un motivo o per l’altro sono stati al Fatebenefratelli nelle giornate di martedì e mercoledì, hanno iniziato a preoccuparsi. A questo proposito, rassicurazioni importanti arrivano da parte del sindaco di Erba Veronica Airoldi, che è stata subito informata dell’accaduto:. «Il paziente risultato positivo al primo test è domiciliato a Lipomo - conferma il primo cittadino - e non è arrivato a Erba in autonomia ma è stato trasportato dai mezzi sanitari per effettuare il tampone».
«Niente allarmismi»
Insomma, non si parla di una persona che ha girato liberamente per Erba e per l’ospedale dopo aver contratto il virus. «Inoltre il pronto soccorso dell’ospedale ha attuato tutte le prescrizioni del caso per evitare qualsiasi contatto con altri pazienti presenti in via Fatebenefratelli». A seguito del trasferimento dell’uomo in un’altra struttura, conclude il sindaco, «l’ospedale ha continuato a lavorare a pieno regime. Invito dunque tutti i cittadini a non allarmarsi».
Anche perché nuovi trasferimenti e nuovi tamponi potrebbero essere effettuati nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, all’ospedale di Erba come in tutti gli altri presidi ospedalieri della provincia di Como.
Ora il paziente di Lipomo è nelle mani dei medici del Manzoni di Lecco. Le autorità sanitarie cercheranno di ricostruire i suoi spostamenti e i suoi contatti per effettuare le verifiche sulle persone che gli sono state più vicine, a partire ovviamente dai familiari più stretti.
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