Un altro crollo nelle aree dismesse di Erba: colpito automezzo

Via Leopardi È accaduto nell’ex tintoria Spreafico. Un detrito è finito su un mezzo usato per le asfaltature. Nessun ferito, ordinanza del sindaco per isolare la zona

Dopo l’ex Gasfire di via Fiume, tocca all’ex tintoria Spreafico di via Leopardi. Un nuovo crollo ha interessato una delle industrie dismesse del centro: giovedì una porzione di cemento ha colpito un mezzo impegnato nell’asfaltatura della strada.

Isolamento

Il sindaco Mauro Caprani ha fatto transennare parte della via per garantire l’incolumità dei pedoni; il divieto di transito resterà fino a quando i proprietari non metteranno in sicurezza l’immobile.

«In data 25 luglio - si legge nell’ordinanza firmata venerdì dal sindaco - durante le operazioni di asfaltatura di via Leopardi, una porzione di malta cementizia del sottogronda dell’immobile al civico 41 si è distaccata colpendo un mezzo operante sulla pubblica via. Per caso fortuito non ha cagionato danni agli addetti ai lavori che stavano operando sulla strada».

Dalla relazione fotografica prodotta dall’ufficio tecnico «emerge il pessimo stato di manutenzione del fabbricato, con la concreta possibilità di ulteriori distaccamenti di materiale dalla facciata».

L’ordinanza, notificata alla società Immobiliare Leopardi 57 Srl proprietaria dell’edificio, impone di «provvedere con urgenza alla messa in sicurezza degli immobili e delle relative pertinenze» e di presentare entro 30 giorni «un certificato di idoneità statica che interessi la facciata a firma di un tecnico abilitato». Caprani ha disposto il divieto di transito pedonale sotto alla ex Spreafico, tra i civici 41 e 43, «sino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza».

Negli anni passati le forze dell’ordine sono intervenute più volte in via Leopardi e hanno riscontrato la presenza di persone all’interno della vecchia tintoria. Nel luglio 2017, dal lato opposto rispetto a dove si è verificato il crollo, scoppiò un incendio che tenne impegnati i vigili del fuoco per tutta la notte; nessuno rimase ferito, ma all’interno della struttura c’erano giacigli improvvisati e materiali utilizzati da chi trascorreva lì la notte.

Non il primo caso

Il crollo di giovedì segue quello di venerdì 5 luglio in via Fiume. Anche in quel caso alcuni materiali si sono staccati dalla facciata dell’ex Gasfire e sono finiti sul marciapiede; sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno transennato provvisoriamente il marciapiede. In seguito il sindaco ha firmato un’ordinanza che impone alla proprietà di mettere in sicurezza lo stabile, montare un’impalcatura e presentare un certificato di idoneità statica: a più di venti giorni dal crollo, resta ancora molto da fare.

Caprani ha anche disposto il divieto di transito sul marciapiede e la polizia locale ha posato transenne e cartelli informativi. Qualcuno, però, si diverte a spostare le transenne contro il muro per liberare il passaggio, i pedoni continuano a circolare liberamente sotto la facciata dell’ex Gasfire.

Il Comune ha inviato più volte gli agenti in via Fiume a sistemare le transenne, ma dopo poche ore vengono puntualmente rimesse contro il muro.

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