Dalla baby gang arrivano minacce ai genitori

Il caso Emerge un altro episodio a margine dell’estorsione ai danni di un ragazzo di Monguzzo. Uno degli arrestati: «Se non fate uscire vostra figlia con il mio amico, vi faccio saltare la casa»

Non solo rapine, ma minacce nei confronti di coetanei, ma anche verso i genitori di una ragazza. C’è un’altra contestazione a uno dei ragazzi arrestati l’altro giorno per una brutta storia di minacce, rapina ed estorsione nei confronti di un giovane di Monguzzo. Storia a sua volta collegata a un’altra aggressione a un minorenne di Ponte Lambro.

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Vicende sulle quali stanno lavorando i carabinieri. Ma andiamo con ordine: verranno interrogati nella giornata di domani, dal giudice che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, i due ragazzi arrestati dai carabinieri della stazione di Lurago d’Erba al termine di una indagine coordinata dal pubblico ministero Michele Pecoraro.

Arresti successivi ad una serie di rapine ed estorsioni racchiuse in pochi giorni, dalla fine di luglio ai primi giorni di agosto in cui ad andare di mezzo era stato un ragazzo di 21 anni di Monguzzo che aveva consegnato a più riprese, ai due malviventi, circa 1.600 euro ma anche una collanina d’oro, una di Swarovski, un cellulare e un paio di occhiali da sole di marca.

A sparire per tre giorni era stata anche l’auto della vittima, tenuta come pegno – secondo quanto sostenuto dagli inquirenti – e tornata con 600 chilometri in più percorsi. Al Bassone, accusati di estorsione e rapina aggravate dall’uso delle armi, sono finiti Izmir Como, albanese di 25 anni residente a Erba, e l’amico Massimiliano Lazurko detto “Zanza”, erbese di 20 anni, assistiti dall’avvocato Massimiliano Iantorno.

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Domani entrambi potranno fornire al giudice delle indagini preliminari la loro versione in merito a quanto viene contestato dalla procura.

Indagato

Ma, in seno all’indagine, è emersa una ulteriore contestazione per cui il solo Izmir Como è indagato a piede libero, ovvero una accusa di violenza privata in danno di un papà e di una mamma avvenuta in un periodo compreso tra gennaio e marzo di quest’anno a Lurago d’Erba.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’albanese di 25 anni avrebbe fatto pressione sui genitori, minacciandoli esplicitamente, perché avevano deciso di non far più uscire la figlia con un ragazzo componente del gruppo che faceva proprio capo a Izmir Como.

«Ti brucio la casa – aveva detto l’indagato al padre – Vi faccio saltare la casa con tutti voi dentro», arrivando anche ad aggressioni fisiche per intimorire papà e mamma e permettere al suo protetto di poter continuare a vedere la ragazza.

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