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Dalla Germania l’ultima truffa: «Attenzione alla multa tedesca»
Erba Una lettera recapitata a un anziano per pagare una contravvenzione. L’avvocato Ghislanzoni: «Un raggiro, ci si deve rivolgere alla Polizia locale»
La polizia tedesca contesta una violazione dei limiti di velocità e chiede di effettuare un bonifico su un conto estero per pagare la sanzione.
La lettera - senza indirizzo né francobollo sulla busta - è stata recapitata nei giorni scorsi a un anziano erbese che si è rivolto all’avvocato Claudio Ghislanzoni per vederci chiaro: con ogni probabilità si tratta di una truffa, la sensazione è che la stessa lettera sia stata inviata ad altre persone.
«Il caso mi è stato segnalato da un conoscente che mi ha portato copia del documento» racconta Ghislanzoni, presidente del consiglio comunale. «La busta era bianca, senza intestazioni né francobollo, è stata imbucata nella cassetta postale. All’interno c’era un verbale di contestazione dei limiti di velocità superati in Germania lo scorso 26 dicembre: peccato che quel giorno il soggetto in questione non fosse all’estero, tanto meno con l’automobile».
L’avviso di accertamento è scritto in doppia lingua, tedesco e italiano. Contiene un numero di un conto corrente estero su effettuare il versamento di alcune centinaia di euro. Il documento riporta modello e targa del veicolo del destinatario. «Si tratta evidentemente di una truffa, l’indicazione è di non pagare assolutamente e di rivolgersi al comando della polizia locale erbese per le necessarie verifiche» dice Ghislanzoni.
Diversi elementi, dopo un’attenta analisi, invitano al sospetto. Prima di tutto la lettera non è stata spedita con raccomandata, né con lettera ordinaria, come è previsto per gli accertamenti delle violazioni. In secondo luogo il numero di telefono del comando della polizia tedesco presente sul documento suona a vuoto e l’indirizzo mail non è reale: mancherebbe addirittura il simbolo @ che precede il dominio.
Il timore è che la lettera possa essere recapitata a diversi anziani in città e che qualcuno, magari spaventato dalla possibilità di ritrovarsi con una sanzione maggiorata e senza sapere bene come fare ricorso, decida di pagare. Ghislanzoni si è rivolto al comandante della polizia locale, Giovanni Marco Giglio, e gli agenti stanno effettuando le indagini del caso.
Le truffe con richiesta di effettuare bonifici bancari, adducendo i motivi più fantasiosi, sono molto comuni ma nella maggior parte dei casi i destinatari vengono contattati telefonicamente, attraverso un sms o WhatsApp. In questo caso la strategia sembra più complessa: si parla di un documento cartaceo recapitato a domicilio.
«Ed è preoccupante che contenga informazioni relative al veicolo e alla targa della persona interessata» chiosa Ghislanzoni, «significa che hanno probabilmente accesso ai registri automobilistici».
Nel corso del 2024, la polizia locale erbese ha firmato due denunce per truffa ai sensi dell’articolo 640 del codice penale: l’attenzione sul tema resta alta e gli agenti non sono nuovi a indagini di questo tipo.
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