Dopo il blitz e la scoperta di tremila piante di marijuana cresce la preoccupazione per lo spaccio: «Presidio in stazione»
Merone Monguzzo Il sindaco Vanossi chiede maggiori controlli, un impegno che coinvolga FerrovieNord. «I pusher arrivano in treno sul territorio. Servirebbe del personale addetto alla sicurezza garantito dal gestore»
Il blitz dei carabinieri di Seregno che ha portato al ritrovamento di tremila piante di marijuana per un valore di oltre un milione 400mila euro riporta d’attualità il problema dello spaccio nei boschi tra Merone e Monguzzo, oltre a questo fenomeno - già ampiamente conosciuto - ora si aggiunge anche quello della coltivazione che ha portato anche ad una colluttazione tra i carabinieri e i malviventi di cui abbiamo scritto ieri.
Il problema
Ma per il primo cittadino di Merone Giovanni Vanossi tutto parte dalla stazione del paese, per altro nodo cruciale: qui si incrociano i tratti ferroviari Como – Lecco e Milano – Asso. Il sindaco chiede quindi un presidio da parte di FerrovieNord il più possibile fisso e comunque maggiori controlli.
Il problema spaccio nella stazione di Merone è presente ormai da diversi anni, ne abbiamo già scritto più volte dal 2019 riportando le paure dei cittadini che si trovano a passare nel sottopassaggio della stazione dove diverse persone si preparano la dose.
Un fenomeno contro cui appunto il primo cittadino di Merone ha cercato di porre un argine chiedendo un aiuto, scrivendo al prefetto già nel 2020 e chiedendo collaborazione alle ferrovie e alle forze dell’ordine, ora il sindaco punta il dito proprio contro l’azienda regionale: «E’ inutile che ci giriamo attorno l’area della stazione è di pertinenza di FerrovieNord che dovrebbe garantirne la sicurezza. Ci aspetteremmo dei controlli puntuali da parte della Polizia Ferroviaria e un presidio sul territorio, se non è possibile il presidio quantomeno la presenza giornaliera negli orari di punta. Abbiamo chiesto già in diverse riunioni con le forze dell’ordine la collaborazione da parte dell’azienda, collaborazione che non abbiamo mai avuto. Era stato chiesto di fare controlli puntuali, aumentare la presenza di videocamere e altre piccole opere per migliorare la sicurezza, c’era stato garantito un intervento che non si è mai concretizzato. Io non ho mai visto i controlli in stazione da parte delle ferrovie, mi è capitato più volte invece di trovarci impegnati i carabinieri e non solo quelli di Lurago d’Erba».
Il sindaco di Merone parte dell’ultimo episodio appunto legato al ritrovamento della coltivazione di marijuana: «E’ tutto collegato, tutto parte comunque dalla stazione di Merone, qui arrivano i consumatori e gli spacciatori. Non è chiaramente un problema solo della nostra stazione ma di molte stazioni e proprio per questo credo vada cambiato il sistema di controllo di questi edifici. Le forze dell’ordine non possono garantire un controllo continuo, è il gestore a doverlo garantire. FerrovieNord deve investire sul personale e vorrei ricordare che il socio di maggioranza dell’azienda è la Regione».
Il sopralluogo
Vanossi anche recentemente ha fatto un sopralluogo in stazione: «Ho trovato, come capita spesso, due persone che stavano consumando sostanze nel sottopassaggio, gli ho chiesto cosa stessero facendo e loro si sono giustificati e allontanati in breve tempo. Ricordo da dove siamo partiti, nel 1991 la stazione di Merone ha vinto il primo premio come miglior stazione fiorita, sembra passato tantissimo tempo».
Inutile rimarcare i diversi blitz realizzati dai carabinieri per cercare di contrastare il fenomeno dello spaccio nei boschi tra Monguzzo e Merone che comprendono anche l’area della coltivazione di marijuana scoperta l’altro ieri, insomma una problematica che con gli anni sembra crescere sempre più di dimensioni, e a cui non sembra esserci soluzione.
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