Due edifici dismessi da abbattere: «E verrà ampliata la biblioteca»

Erba L’associazione “Familiarmente noi” ha presentato un’osservazione al Pgt del Comune. Porro: «L’utenza è in crescita e gli spazi sono ridotti, il progetto prevede un ingrandimento»

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Allargare la biblioteca Giuseppe Pontiggia sui terreni laterali, per realizzare nuovi spazi coperti e un bosco sensoriale.

Un sogno, certo, ma molto concreto: la proposta, firmata da Ilia Benedetti dell’associazione Familiarmente noi e da Maria Grazia Porro, è stata protocollata in municipio il 7 marzo come osservazione alla variante al piano dei servizi.

Il tema è emerso sabato mattina, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival delle emozioni promosso dall’associazione Familiarmente noi. L’osservazione è sostenuta dalla stessa associazione e dall’erbese Maria Grazia Porro, che abita a breve distanza dalla struttura.

«Dopo aver lavorato per anni nel campo della ricerca medica, ho seguito un corso di specializzazione in green urbanism» ha spiegato Porro.

«Mi sono concentrata sulla biblioteca di via Joriati, un centro culturale e sociale che attira sempre più persone ora che è entrata nella rete guidata dalla città di Monza».

La biblioteca è stata realizzata 15 anni fa su progetto dell’architetto Marco Ortalli. Oggi - i dati sono aggiornati al 31 dicembre 2024 - conta 3.713 iscritti, di cui 3.481 attivi. «Ci sono 86 posti a sedere e tre postazioni digitali, sono niente rispetto alla domanda di poter vivere momenti di condivisione e trascorrere del tempo all’interno della struttura» osserva Porro. Non a caso molti studenti, se non trovano una postazione libera per studiare, si rivolgono alla sala di lettura gestita da Lo Snodo in stazione.

Porro e Benedetti invitano il Comune a rilevare due piccoli lotti posti ai lati della biblioteca, terreni che ospitano due edifici dismessi: uno era un vecchio casello dell’azienda Gasfire, l’altra è una villetta disabitata.

«Gli spazi si potrebbero allargare realizzando un “conservatory”, un giardino d’inverno protetto da pareti e tetti in vetro». Sarebbero della grandi serre «per ospitare nuove attività e più persone». All’esterno si potrebbe allestire un piccolo bosco sensoriale, per estendere anche gli spazi aperti a disposizione dell’utenza.

Le ideatrici hanno parlato del progetto con l’assessore all’ambiente Alessio Nava. «Sono stato io a suggerire loro di presentare un’osservazione alla variante del piano dei servizi, che è in corso in questi mesi» dice Nava. «È la modalità migliore. Se accolta, l’ipotesi verrà poi discussa ed eventualmente approvata dal consiglio comunale». Un risposta potrebbe arrivare entro giugno, quando la variante con le osservazioni passerà dalla sala consiliare per l’approvazione definitiva.

Da segnalare, che l’assessore alla cultura Paolo Farano non entra nel merito dell’osservazione, ma concorda sul fatto che la biblioteca è troppo piccola.

«Nei primi anni Duemila siamo passati dai 250 metri quadrati disponibili a Villa Ceriani ai 900 di questa struttura, ma effettivamente servirebbe molto più spazio. In origine si era pensato di realizzare una sala musica insonorizzata al piano interrato, ma l’ipotesi è stata subito esclusa: quel piano se ne è andato integralmente per realizzare il deposito dei libri e la sala mostre».

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