È stato rubato un ulivo piantato per le vittime della Shoah: non ancora identificati autori del furto
Alserio Piantato nel 2021 in occasione della Giornata della memoria, ora è rimasto un buco. La rabbia dei cittadini e del sindaco Colzani: «Mi auguro sia stata una bravata e che si pentano»
Rabbia e indignazione in paese per il furto del piccolo ulivo, messo a dimora solamente due anni fa, a ricordo delle vittime della Shoah e di ogni forma di persecuzione. Ignoti hanno deciso di scavare e asportare tutta la pianta, ancora piuttosto piccola.
La pianta era stata installata in un’area verde a bordo di via Carcano, di fronte alla sede del Palazzo Municipale, nel cuore del paese.
Il sindaco, Stefano Colzani, ricorda che il cippo e l’ulivo erano stati collocati nel 2021 proprio in occasione della Giornata della memoria delle vittime della Shoah, che cade il 27 gennaio, e della Giornata del ricordo delle vittime delle foibe, che si tiene il 10 febbraio.
Due anniversari ravvicinati che il Comune aveva voluto accumunare da un medesimo messaggio universale: dire a no a ogni forma di persecuzione e di violenza.
L’episodio
A pochi giorni da questi anniversari qualcuno ha pensato di intervenire, ovviamente dotato di pala o di strumenti simili, per asportare l’ulivo, simbolo universale di pace e di speranza.
Il furto è avvenuto a inizio settimana e inizialmente nessuno voleva credere che si trattasse di atto vandalico o, peggio, di sfregio alla memoria.
«La pianta era ancora piccola e giovane e, quando mi hanno avvisato, ho pensato inizialmente, forse ho anche sperato, che potesse essere stato il vento che ha soffiato nei giorni scorsi – racconta il primo cittadino –. Sono andato di persona a fare un sopralluogo per verificare se il vento forte magari avesse piegato o rotto la pianta di ulivo. Avevo anche immaginato e sperato che potesse trattarsi di un incidente, magari un’automobile finita fuori strada, ma purtroppo non era così. Abbiamo trovato il buco nell’aiuola: chi ha agito, lo ha fatto di proposito. Ha scavato con un badile e ha asportato l’ulivo con tutte le sue radici, lasciando visibile il buco nel prato».
Un atto che gli stessi alseriesi hanno definito inammissibile e inaccettabile, che tra l’altro arriva a pochi giorni dal doppio appuntamento a ricordo delle vittime di stagioni storiche caratterizzate dall’odio antisemita nazista.
Difficile stabilire se il furto dell’ulivo sia una bravata o un atto deliberato e voluto. Di sicuro chi ha agito ha certamente potuto leggere la targa, che spiega perché l’ulivo è stato posato in quel punto a perpetua memoria.
Condanna
«Nello sdegno per questo gesto così becero e incommentabile, vorrei quasi augurarmi che si possa trattare di una bravata: non voglio nemmeno immaginare che possa essere il gesto di qualcuno che voglia sfregiare la memoria e il ricordo, legati a questo doppio appuntamento – sottolinea il sindaco – Se si è trattato di una ragazzata, spero che gli autori si possano pentire e che si facciano avanti anche per un confronto e per far capire loro l’entità e la gravità del gesto che hanno commesso. Non voglio credere che possa essere un gesto deliberato. Noi andiamo avanti: celebreremo la memoria e ripianteremo un nuovo ulivo per ribadire ancora con forza il nostro no a ogni forma dio violenza e persecuzione».
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