Elias, la morte di un «ragazzo meraviglioso»
Ponte Lambro Ieri tutta la giunta di Canzo a casa dei familiari del 19enne morto martedì nelle acque del Lambro
Avevamo gli occhi velati di lacrime davanti a questo immenso dolore». L’assessore ai servizi sociali di Canzo Giuseppina Corsucci è turbata dopo la visita di ieri pomeriggio aai familiari di Elias Sandani, il ragazzo di 19 anni morto martedì pomeriggio nelle acque del Lambro in località Fucine a Ponte Lambro. Ieri pomeriggio tutta la giunta comunale, con il sindaco Giulio Nava, ha fatto visita alla famiglia di origine marocchina che vive in via Volta. Un segnale di solidarietà e di vicinanza a nome di tutta la comunità canzese.
«In questo momento siamo vicini alla famiglia - aggiunge l’assessore - ieri c’erano una cinquantina di persone a dar loro coraggio. Davvero incredibile pensare ad una vita che si interrompe a vent’anni, a questo immenso dolore che provano i familiari, il papà ha pianto ma si è dimostrato anche forte. In questo momento si deve procedere all’autopsia poi il ragazzo verrà sepolto a Bergamo, nel cimitero musulmano».
Elias, nato a Como nel 2004, avrebbe compiuto vent’anni in ottobre. Grande amante della palestra, era in ottime condizioni fisiche. Per questo è difficile capire come possa essere stato trascinato dalla corrente, martedì pomeriggio, dopo essersi tuffato nelle acque del Lambro.
Il ragazzo frequentava la palestra Sporting di Canzo, ed è qui che lo ha conosciuto Stefano Beloisi: «Era un ragazzo molto serio e fissato con la palestra, sempre disponibile si stava preparando anche per un incontro di Mma (arti marziali miste, ndr). Era fisicamente molto prestante, mi ha aiutato anche con il trasloco. Davvero un gran bravo ragazzo, sono molto colpito da quanto accaduto».
La famiglia, prima di trasferirsi a Canzo - quando il papà aveva trovato lavoro a Ponte Lambro - abitava a Erno, frazione di Veleso. E il sindaco Livia Cioffi era vicina di casa della famiglia Sandani: «Li conoscevo molto bene, una bella famiglia - dice - sono molto dispiaciuta in questo momento per quanto è successo. Sono brave persone, i figli davano sempre una mano alle associazioni per le feste del paese, vivevano e amavano il paese. Conoscevano molto bene la zona - ricorda Cioffi - sin da piccoli erano soliti passeggiare sui sentieri montani. Ragazzi con la testa sulle spalle, mi ricordo le sgridate della madre per metterli in riga. Una grande bella famiglia, quando se ne sono andati da Erno mancavano a tutti, perché portavano allegria e simpatia al paese».
L’inchiesta
La procura di Como, con un atto a firma del pubblico ministero Antonio Nalesso, ha affidato ieri mattina l’incarico all’anatomopatologo dell’ospedale Sant’Anna Giovanni Scola per l’autopsia. Da quanto è stato possibile ricostruire, intorno alle 15.30 di martedì, Elias sarebbe stato tradito proprio dalla corrente del fiume che l’avrebbe trascinato via dopo un tuffo nell’acqua. Gli amici nulla hanno potuto per sottrarlo alla morte.
Il giovane era stato recuperato dai vigili del fuoco già incosciente. Il ragazzo era stato rianimato sul posto e poi trasportato d’urgenza in ospedale al Sant’Anna dove tuttavia era giunto già privo di vita. Il tutto, come pare emergere dal racconto dei presenti, proprio in seguito alla corrente che se lo sarebbe trascinato via poco dopo il tuffo nell’acqua.
© RIPRODUZIONE RISERVATA