Erba, due ospiti positivi a Ca’ Prina
Subito isolati e stop alle visite
Entrambi stanno bene e dai tracciamenti pare siano stati contagiati da esterni. Nella Rsa tamponi quotidiani e il rapporto coi familiari è con videochiamate
Il Covid-19 torna a Ca’ Prina. Dopo mesi di tranquillità, nella casa di riposo erbese si sono registrati due casi di positività tra i duecento anziani ospiti (tutti vaccinati con tre dosi): i malati sono in buone condizioni di salute e sono stati isolati, inevitabile lo stop temporaneo alle visite dei parenti nella struttura.
La notizia ai familiari è arrivata il 7 gennaio con una lettera firmata dalla direttrice sanitaria, Antonella Biffi.
«Nel confermare la presenza di ospiti della Rsa positivi al Sars-CoV-2 trasferiti in reparto di isolamento - scrive Biffi - si comunica che sono state adottate le procedure prescritte nelle linee guida con l’obiettivo di proteggere ospiti e operatori dall’infezione che, nello specifico, appare meno sintomatica».
Inevitabile dunque «la sospensione temporanea delle visite dei familiari al piano terra, come norma precauzionale, mentre verranno mantenute le videochiamate».
E aggiunge:« Comprendo il sacrificio a tutti richiesto, ci assicuriamo la puntuale informazione circa l’evoluzione della situazione epidemiologica, unita alla continua attività di sorveglianza sanitaria attraverso l’esecuzione di tamponi antigenici e molecolari».
Ca’ Prina è stata duramente colpita dal coronavirus nel corso della prima ondata, nella primavera 2020. In seguito sono state disposte misure di sicurezza per scongiurare altri focolai e il sistema ha funzionato: qualche positivo c’è stato anche nel corso della seconda ondata, ma gli anziani colpiti sono stati isolati per tempo e hanno superato la malattia.
«In questo caso - dice il presidente Alberto Rigamonti , che è anche medico di medicina generale in città - i positivi sono due. Stanno bene, sono stati isolati in una zona protetta sopra la sala Isacchi. Tutti gli altri, operatori e ospiti, vengono tamponati quotidianamente: nessun positivo».Stando ai tracciamenti effettuati, sembra proprio che gli anziani abbiano contratto il virus venendo a contatto con visitatori esterni. «La vigilanza è massima. E anche la scelta di sospendere le visite, che avvenivano al piano terra della struttura in ambiente protetto, va in questa direzione: nell’attesa di poterle riprendere, gli anziani potranno restare in contatto con i familiari attraverso le videochiamate».
Le videochiamate sono state il principale strumento di comunicazione per gran parte del 2020, poi nel 2021 - insieme ai vaccini - è arrivata anche la riapertura alle visite in struttura e perfino alle uscite dalla casa di riposo. Ora è necessaria una nuova stretta, anche se tutti gli anziani sono vaccinati con tre dosi: grazie alla campagna vaccinale, i sintomi dei positivi sono molto lievi.
Luca Meneghel
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