
(Foto di archivio)
Uomo di 43 anni ai domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico. Dalle telefonate quotidiane, fino all’inseguimento della donna con l’auto
Erba
Si erano conosciuti e avevano una relazione dal 2021. Da qualche tempo però la donna aveva deciso di interrompere il rapporto, una rottura che l’uomo non aveva accettato.
E la situazione che settimana dopo settimana era diventata sempre più tesa, con l’episodio più clamoroso solo pochi giorni fa, a marzo, con un rocambolesco inseguimento in auto avvenuto a Erba e culminato con un sorpasso azzardato per bloccare la marcia dell’auto della donna. Uomo che a questo punto era sceso dalla propria vettura e, in strada, l’aveva schiaffeggiata e insultata.
La lunga serie di episodi è però finita sul tavolo della procura di Como e anche – in precedenza – dei carabinieri della stazione di Erba che hanno indagato su questa relazione problematica arrivando nelle scorse ore a chiedere e ad ottenere dal giudice delle indagini preliminari una misura cautelare ai domiciliari con anche l’applicazione del braccialetto elettronico. L’ordinanza di custodia è stata notificata dai militari dell’Arma nella mattinata di domenica.
L’uomo, iscritto sul registro degli indagati del pubblico ministero Giulia Ometto per stalking, è un quarantatreenne di Erba di cui non possiamo fornire altri dettagli per tutelare l’anonimato della vittima di questo ennesimo fascicolo da “codice rosso”, ovvero che tratta tutta quella serie di reati che hanno a che vedere con i maltrattamenti e le vessazioni contro la donne (come in questo caso) ma anche contro le fasce più vulnerabili della società.
I due – entrambi italiani – non erano sposati e nemmeno convivevano, avevano però in corso dal 2021 una relazione sentimentale che tuttavia negli ultimi mesi si era affievolita fino alla rotture voluta dalla donna. Un allontanamento che, come spesso accade in questi fascicoli, l’uomo non aveva accettato.
Da settimane dunque il quarantatreenne aveva iniziato una lunga e insistita serie di condotte vessatorie, che andavano dalle telefonate quotidiane e dai messaggi, anche con insulti e ingiurie, fino al punto di presentarsi sul posto di lavoro della vittima ricoprendo l’auto di insulti. L’uomo si sarebbe presentato anche più volte sotto casa della signora, suonandole insistentemente il citofono.
Fino ad arrivare all’episodio già citato dell’inseguimento in auto, finito anch’esso nelle pagine del fascicolo della pm Ometto che ha chiesto e ottenuto nelle scorse ore una misura restrittiva per l’uomo di 43 anni che si trova ora ai domiciliari in attesa di essere sentito dal giudice firmatario dell’ordinanza.
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