Erba, palestre e scuole senza acqua calda da una settimana
Disagi Dopo lo stop alle caldaie deciso dal sindaco segnalati problemi da società sportive e dalle mense. Grippo: «Non sappiamo quando saranno riaccese»
A una settimana dalla firma dell’ordinanza del sindaco, sindacale, le caldaie al servizio di scuole, palestre ed edifici pubblici restano spente e senza un manutentore per mancanza del certificato prevenzione incendi.
Venerdì il vicesindaco Sofia Grippo ha scritto una lettera alle associazioni che utilizzano le palestre di Buccinigo e Erba alta: «Non sappiamo ancora dire quando verranno riaccese». La prossima settimana si cercherà una soluzione con i vigili del fuoco di Como.
L’ordinanza del sindaco Mauro Caprani è entrata in vigore sabato 13 aprile e interessa le caldaie che servono nove edifici: il municipio, il centro polifunzionale San Maurizio, le palestre di via Bassi a Erba alta e via Riazzolo a Buccinigo, i plessi scolastici di via Battisti (elementari), Buccinigo (elementari), Crevenna (asilo ed elementari), Bindella (asilo) e Arcellasco (elementari). Il riscaldamento è ormai spento per legge, ma il blocco impedisce il riscaldamento dell’acqua.
Conseguenze
«Venerdì dopo una settimana di “limbo” abbiamo ricevuto una comunicazione firmata dal vicesindaco Sofia Grippo» dice Stefano Mazza, direttore sportivo del Volley Cdg Erba. «L’amministrazione si è scusata e ci ha detto che non sa quando verranno ripristinate le caldaie: nessuna polemica, ma auspichiamo una soluzione a breve. Di fatto non si può fare la doccia, noi abbiamo più di ottanta ragazze che giocano e si allenano. Molte non sono di Erba, abitano distanti, e non possono lavarsi».
Le palestre sono usate anche da altri, ad esempio i ragazzi del liceo Carlo Porta e l’Asd Tiro con l’arco, ma è principalmente il Volley a utilizzare le docce. Il vicesindaco Grippo conferma di aver scritto a tutti: «Venerdì ho mandato una lettera alle associazioni, ho spiegato loro che ci sono in corso adeguamenti tecnici. Purtroppo non sappiamo ancora dire quando ripartiranno, l’ho detto chiaramente agli sportivi».
Nelle cucine
Poi ci sono gli asili e le elementari. In questo caso la mancanza di acqua calda è un problema nelle cucine, ad esempio per il lavaggio dei piatti: l’amministrazione è in contatto con la Cir Food, l’azienda che si occupa dei pasti, per fronteggiare le criticità. Fortunatamente le ripercussioni dirette sui bambini sono limitate, anche perché il riscaldamento è ormai spento per legge.
Il sindaco ha ordinato lo spegnimento delle caldaie dopo aver richiesto invano i Cpi (certificato prevenzione incendi) dei singoli impianti. A quanto risulta alcuni sarebbero scaduti, altri non si sa dove siano finiti. A metà della prossima settimana c’è in programma un incontro con i vigili del fuoco di Como per fare il punto della situazione, la speranza è di poterle riattivare almeno in parte.
Un altro problema è la mancanza di un manutentore. Il contratto con la precedente società è stato rescisso da mesi, ma la nuova azienda individuata non ha ancora accettato formalmente l’incarico a fronte della mancanza dei Cpi, dei libretti di manutenzione degli impianti e di altri documenti ritenuti essenziali.
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