Erba, parla la ragazza aggredita dall’ex con l’acido: «Adesso sto meglio. Grazie a chi mi ha salvata»
Violenza alle donne È stata dimessa dall’ospedale Sant’Anna: «Grazie soprattutto alla donna intervenuta per prima». Il giovane che l’ha ferita rimane in carcere
«Fisicamente adesso sto benino, ma psicologicamente sono ancora molto provata. Ci tengo molto a ringraziare le persone che sono intervenute per aiutarmi».
A seguito delle dimissioni dall’ospedale Sant’Anna con venti giorni di prognosi, la giovane di 23 anni aggredita martedì 21 novembre con l’acido muriatico nell’area industriale della città risponde ad alcune domande poste da La Provincia attraverso il suo legale. Il pensiero della donna corre subito alle persone che l’hanno aiutata a placare la furia di Said Cherrah, l’ex fidanzato di 25 anni che per oltre un anno l’ha perseguitata con stalking e minacce,e che rimane in carcere.
La sua storia è finita sotto i riflettori dei media nazionali, proprio nella settimana dell’anno in cui più si parla della violenza contro le donne. Tanta attenzione è troppo per una ragazza appena dimessa dall’ospedale, ma la giovane ha comunque accettato di parlare con La Provincia attraverso il suo avvocato. La preoccupazione più grossa è relativa alla sua salute. Nei giorni scorsi sono trapelate informazioni confortanti, fortunatamente l’acido muriatico non avrebbe causato danni importanti.
«Fisicamente adesso sto benino - conferma la vittima dell’aggressione - ma sono ancora molto provata psicologicamente». Dimenticare è impossibile, ma anche solo per superare il trauma ci vorrà del tempo.
Nel buio di una settimana terribile, la giovane riesce comunque a intravedere una luce. Se il suo ex compagno residente in provincia di Pavia si è rivelato un soggetto estremamente pericoloso, come ha ripetuto per mesi confidando le sue paure ad amici e colleghi, dalla società civile è arrivata una risposta importante.
«Tengo molto a sfruttare questa occasione per ringraziare pubblicamente tutte le persone che martedì sono corse in mio aiuto. In particolar modo non dimentico una signora che mi ha buttato addosso dell’acqua, è stato un intervento davvero provvidenziale».
La vittima, residente nell’Erbese, lavora in una grande azienda della città. Il suo ex, con cui aveva chiuso ogni rapporto nell’agosto 2022 per entrare nel tunnel dello stalking, l’ha raggiunta in via Pontida, una strada su cui si affacciano diverse aziende: sentendo le urla della ragazza, una decina di persone sono corse ad aiutarla.
Alcuni lavoratori, vedendo Cherrah che trascinava la giovane per i capelli cercando di caricarla a forza in automobile, si sono precipitati a difenderla e hanno trattenuto l’aggressore fino all’arrivo delle forze dell’ordine. L’ex fidanzato, in seguito, ha opposto resistenza ai carabinieri del nucleo radiomobile di Como e della stazione di Erba intervenuti in via Pontida.
Nei giorni del ricovero all’ospedale Sant’Anna, la giovane ha raccontato la sua versione dei fatti alle forze dell’ordine. Ci sarà un processo all’aggressore, ma intanto la vittima vuole solo superare il trauma per ricostruirsi una vita che non sia più segnata dalla paura.
Perché l’aggressione di martedì 21 novembre è solo la punta dell’iceberg, l’epilogo di un anno abbondante scandito dalla paura, dalle minacce, dalle telefonate e dai messaggi continui.
Mai come in questa settimana le donne vengono invitate a denunciare i comportamenti violenti di mariti, fidanzati ed ex compagni. Lei quel coraggio l’ha avuto sin dall’inizio, si è rivolta ai carabinieri alle prime avvisaglie di violenza e nei mesi ha integrato più volte la denuncia: l’ultima volta l’ha fatto sabato 18 novembre, tre giorni prima dell’aggressione.
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