Erba, più di mille anziani cercano un posto in casa di riposo

Erbese Numeri in crescita nelle 10 Rsa della zona, dati che non si vedevano da prima del Covid. La struttura più richiesta è l’Opera pia Roscio di Albavilla

Oltre mille anziani cercano posto nelle dieci case di riposo presenti sul territorio erbese e nel Triangolo Lariano. Numeri così alti, con una crescita di oltre cento unità in soli due mesi, non si registravano da prima della pandemia.

Il post pandemia

Il Covid-19, oltre ad aver portato tanti lutti nelle Rsa, aveva decisamente rallentato i nuovi ingressi: ora l’emergenza e i timori sono un ricordo e la domanda di una stanza supera largamente l’offerta.

Nei giorni scorsi Ats Insubria ha aggiornato le liste d’attesa delle case di riposo, pubblicando i dati rilevati il 30 maggio. Il termine di paragone è con il 31 marzo: in due mesi la situazione è peggiorata, il numero degli anziani che chiedono di entrare nelle dieci strutture dell’Erbese è arrivato a 1.013 contro gli 890 di marzo. Sono 123 in più in soli sessanta giorni.

La struttura con il maggior numero di richieste resta la stessa: l’Opera Pia Roscio Onlus di Albavilla, che ha una lista d’attesa composta da 455 nominativi. In soli due mesi, alla lista si sono aggiunti altri 57 anziani. Il successo della struttura è legato a diversi aspetti, dal bel contesto alla vicinanza della città, ma l’aspetto determinante è l’ottimo rapporto tra la qualità (e quantità) dei servizi offerti e il costo contenuto.

La lista si allunga anche a Erba. Ca’ Prina arriva a 213 anziani in attesa di una stanza, un dato in crescita rispetto ai 201 rilevati a marzo. La struttura, oggetto in questi mesi di importanti lavori di riqualificazione, ha il vantaggio di trovarsi nel cuore della città, a due passi dal parco Majnoni e dai principali servizi; dispone inoltre di un nucleo Alzheimer, un reparto riservato alle persone affette da decadimento cognitivo che vengono curate da personale formato.

Ci sono oltre cento anziani in attesa anche alla Don Alessandro Pozzoli a Canzo (153, 18 in più rispetto a marzo) e alla Ida Parravicini di Persia ad Albese con Cassano (121, 21 in più rispetto al rilevamento precedente).

Gli istituti

La Giovanni XXIII di Merone e la Karol Wojtyla di Ponte Lambro hanno rispettivamente 33 e 32 persone in attesa, sono 6 alla Croce di Malta di Canzo (la struttura è più costosa rispetto alla Don Alessandro Pozzoli, posta nello stesso paese).

Le liste d’attesa non esistono in sole tre strutture. La prima è Villa San Benedetto ad Albese con Cassano: anche in questo caso, il fenomeno si spiega con i costi maggiori rispetto all’altra Rsa presente in paese (Ida Parravicini di Persia) che ha invece una lista molto lunga.

Le altre due sono la Residenza San Giovanni ad Asso e Villa Dossel a Caglio. In questi casi la questione non è tanto economica, ma geografica: le due Rsa sono poste nel cuore del Triangolo Lariano, per i visitatori dell’Erbese raggiungerle è più scomodo rispetto a Rsa poste a Erba o Albavilla.

Per quanto riguarda infine i tempi di attesa per riuscire a entrare nella Rsa scelta, molto dipende da struttura a struttura: a Ca’ Prina bisogna mettere in contro almeno un anno di anticamera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA