Erba, polemiche sui controlli alla caldaia: «Se non li fate chiudo la scuola»
L’allarme Il sindaco sulla primaria di via Battisti, sprovvista del certificato prevenzione incendi. Bisognerà attendere il nuovo impianto a cippato, non prima di gennaio
I dipendenti del settore lavori pubblici controlleranno a vista la caldaia della scuola primaria di via Battisti fino a quando l’impianto non otterrà il certificato prevenzione incendi, o più facilmente fino a quando non verrà attivato il nuovo impianto a cippato. Per il sindaco Mauro Caprani non c’è altra scelta: «Senza certificazioni serve qualcuno che controlli. Se non vi va bene, non mi resta altro da fare che chiudere la scuola».
Lunedì sera il consiglio comunale è tornato a discutere della caldaia di via Battisti dopo che Giovanna Marelli, consigliera di Erba civica, ha presentato un’interpellanza sul tema. Marelli ha riepilogato una situazione paradossale: da settimane l’impianto è controllato a vista dai dipendenti comunali, che a loro volta vengono controllati dagli agenti della polizia locale. Lo ha stabilito il sindaco con un’ordinanza: in mancanza del certificato prevenzione incendi, per il primo cittadino questa è l’unica via possibile per riscaldare le aule dei bambini.
La minoranza ha duramente criticato le disposizioni del sindaco, lo stesso hanno fatto i sindacati che si sono rivolti al prefetto, ai vigili del fuoco e alla Corte dei conti. Con la sua interpellanza, Marelli ha chiesto quando arriverà il certificato prevenzione incendi e come si regolerà l’amministrazione nelle prossime settimane.
Questione di sicurezza
«Sulla tempistica per l’ottenimento del Cpi - ha risposto Caprani - potrebbe essere più preciso di me il responsabile del servizio (un geometra in forza ai lavori pubblici, ndr), visto che la situazione gli è nota dalla scorsa primavera quando ho emesso l’ordinanza di sospensione delle caldaie. Se i dipendenti avessero fatto il loro dovere mesi fa non saremmo in questa situazione e non dovrei mandare gli agenti della polizia locale a verificare che rispettino le disposizioni».
Per Caprani, la funzione dei dipendenti inviati a controllare la centrale termica è chiaro. «In caso di incendio o di perdite, ci deve essere qualcuno che chiuda il gas per garantire la sicurezza dei bimbi. Garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico mi sembra una funzione essenziale per i dipendenti pubblici, ma se pensate che sia lesivo della loro professionalità presentate pure un ordine del giorno per chiedermi di farli rientrare in sede».
L’ipotesi è certamente percorribile, ma il primo cittadino ha chiarito le alternative. «Sappiate però che in mancanza del Cpi le scelte sono due. O qualcuno che non ha messo in regola l’impianto a tempo debito va avanti a vigilare, oppure si chiude la scuola. Io la scuola aperta senza al certificazione di sicurezza non la lascio».
«Non ci sono alternative»
Caprani ha fatto intendere che ottenere il Cpi sarà difficile, perché alcune parti dell’impianto sono troppo vecchie e le aziende non si prendono la responsabilità di effettuare determinati interventi. La svolta arriverà quindi con l’attivazione della nuova caldaia a cippato, ma difficilmente verrà accesa prima di gennaio.
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