
Erba e le tasse mai incassate. Il Comune fa i conti: mancano tre milioni
I crediti più rilevanti riguardano l’imposta rifiuti: una media di 220mila euro negli ultimi cinque anni. E c’è chi non paga l’Imu dal 2014
Erba
Poco meno di tre milioni di euro fra Imu, Tasi, tassa rifiuti, canoni commerciali e sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada. L’amministrazione comunale ha molti crediti da riscuotere fra i cittadini erbesi: gli uffici finanziari, guidati dalla dirigente Milena Mazzoni, hanno aggiornato i residui e il conto finale è cospicuo. Il maggior tasso di evasione si registra nell’ambito della tassa rifiuti.
Il riaccertamento dei residui viene effettuato ogni anno dagli uffici finanziari in vista dell’approvazione del rendiconto di gestione, in programma nel mese di aprile. All’interno si trovano imposte, tasse, canoni e sanzioni non pagati dai contribuenti che l’amministrazione comunale sta già cercando di riscuotere con avvisi di accertamento o attraverso le agenzie di recupero crediti.
Il totale è 2.840.540 euro. Di questa somma, il dato più impressionante riguarda la tassa rifiuti (Tari): dal 2019 al 2023, i debiti degli erbesi verso il Comune ammontano a 1.110.572 euro, una media di 222mila euro all’anno. Colpisce tanta evasione nell’ambito in cui si registrano continue lamentele sulla qualità del servizio o sugli aumenti della tassa per far fronte alle spese e all’inflazione.
«Anche volendo la legge non consentirebbe di sospendere il ritiro dei rifiuti ai cittadini che non pagano la Tari» commenta l’assessore all’ambiente Alessio Nava. «Sarebbe comunque difficile farlo, perché è impossibile riconoscere i sacchi di chi non paga se i cittadini in questione abitano in un condominio: ci andrebbero di mezzo anche gli onesti che espongono i sacchi insieme ai debitori».
Per recuperare l’evasione non resta che affidarsi alle agenzie di recupero crediti. L’amministrazione, intanto, lavora per contrastare gli illeciti: «Presto riprenderemo i controlli e sanzioneremo chi abbandona i rifiuti, lo scorso anno abbiamo individuato e multato diverse persone. Sono in arrivo controlli anche su mezzi sospetti che di rivolgono alla piattaforma ecologica».
L’evasione nel campo di Imu e Tasi (la vecchia tassa sui servizi indivisibili che è stata poi assorbita dall’Imu) ammonta a 843.376 euro, con le partite più vecchie che risalgono addirittura al 2014. Il dato tiene conto solo dei casi per i quali sono già partiti almeno i primi avvisi di accertamento. Le sanzioni amministrative della polizia locale non ancora pagate ammontano a 842.322 euro: siamo sullo stesso livello, ma in questo caso l’arco temporale è molto più ridotto (parliamo del quinquennio 2020-2024).
Di questa cifra, 402mila euro sono ascrivibili al solo 2024: un parte verrà probabilmente pagata, anche se in ritardo, per altre partite non resterà che ricorrere al recupero crediti come avviene per le multe degli anni precedenti.
Molto più limitata è l’evasione nell’ambito dei canoni commerciali: 44.270 euro tra il 2021 e il 2024, in questo caso la riscossione dei crediti viene effettuata direttamente dalla San Marco che gestisce anche la vendita degli spazi pubblicitari e il pagamento dell’occupazione del suolo pubblico.
I canoni commerciali comprendono diverse voci, dall’occupazione del suolo pubblico all’esposizione dei messaggi pubblicitari passando per i canoni mercatali dovuti dagli ambulanti presenti il giovedì mattina in piazza del Mercato.
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