Ex Gasfire, ancora grave l’operaio ferito. Stop alla bonifica
L’incidente L’uomo di 41 anni stava intervenendo su un cestello elevatore ed è stato schiacciato. Cantiere fermo per le indagini
Resta in gravi condizioni la vittima dell’infortunio sul lavoro avvenuto lunedì mattina all’ex Gasfire di via Fiume. L’uomo, 41 anni, è ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza, dove è stato portato in codice rosso con un’ambulanza del Sos di Canzo. I lavori di messa in sicurezza della vecchia industria del centro si sono fermati per favorire le indagini, un mezzo da lavoro è stato posto sotto sequestro.
L’operaio, originario dell’Albania e residente ad Azzano San Paolo in provincia di Bergamo, era su un cestello elevatore impegnato a smantellare una tettoia. Pochi minuti prima delle 10, per cause ancora da chiarire, il cestello è entrato in funzione e si è sollevato: l’uomo è rimasto schiacciato contro il soffitto. I colleghi hanno chiesto aiuto e un uomo che in quel momento passava da via Fiume ha chiamato il 112.
L’infortunio
I mezzi di soccorso, i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia locale hanno subito raggiunto l’ex Gasfire. L’uomo era in gravissime condizioni, ma i sanitari sono riusciti a rianimarlo e a caricarlo sull’ambulanza che è partita alla volta del San Gerardo di Monza. Lì è stato ricoverato nel reparto di neurorianimazione, dove ha superato la prima notte; ieri non ci sono stati sviluppi, la prognosi resta riservata.
Dopo la concitazione di lunedì, ieri in via Fiume c’era una calma surreale. I cancelli dell’ex Gasfire sono rimasti chiusi per tutta la giornata, nessun operaio ha varcato la soglia della vecchia industria dismessa per procedere con i lavori di rimozione dei materiali pericolosi ordinati dal sindaco Mauro Caprani alla società proprietaria dell’immobile, la Verdi Srl di Monza.
Cancelli chiusi
Lunedì il mezzo con il cestello su cui si trovava l’operaio è stato posto sotto sequestro ed è probabile che all’ex Gasfire tutto resterà fermo per un po’, fino a quando gli inquirenti non avranno fatto chiarezza sulla dinamica dell’incidente. In via Fiume, a seguito dell’infortunio, sono intervenuti anche gli ispettori di Ats Insubria preposti alla sicurezza sul lavoro.
Inevitabile sarà una proroga dell’ordinanza firmata dal primo cittadino, che ha imposto alla proprietà di mettere in sicurezza l’area (l’operaio stava appunto rimuovendo una tettoia pericolosa) per poi censire e smaltire eventuali rifiuti pericolosi e tracce di amianto.
Una richiesta molto simile - abbattere i tetti con presenza di amianto - è stata avanzata attraverso un’ordinanza anche per l’ex Enel, un’altra area dismessa del centro che confina con l’ex Gasfire. L’intervento verrà portato a termine entro il 30 gennaio da parte della Francesco Ciceri Costruzioni di Albavilla, la società proprietaria dell’area.
Tutte le aree dismesse del centro, a partire dall’ex Gasfire e dall’ex Enel che sono le più grandi, sono state inserite lo scorso anno dall’amministrazione comunale nella lista degli immobili dismessi con criticità, che andranno riqualificati o abbattuti entro due anni come previsto dalle leggi regionali; in caso contrario, interverrà il Comune con le ruspe. Dall’ultimatum è già passato un anno.
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