Fatture non dichiarate per un milione. La Finanza gli sequestra l’appartamento

Carugo - Nessuna comunicazione al Fisco dal 2017Finisce nei guai un agente di commercio di 46 anni

Carugo

Anni di fatture – dal 2017 – per un importo superiore al milione di euro, che tuttavia mai aveva dichiarato. Nessuna comunicazione al Fisco, nessun adempimento, soldi che finivano (per l’ammontare della provvigione) nelle tasche di un agente di commercio di Carugo, 46 anni, che tuttavia nelle scorse ore è finito al centro dell’attenzione della Guardia di finanza della Compagnia di Erba che – su delega della Procura, con mandato del pm Simona De Salvo – ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 120 mila euro, corrispondente ad un appartamento sempre in quel di Carugo e di proprietà dell’agente di commercio.

Il decreto è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di un lavoratore autonomo che vendeva elettrodomestici (soprattutto aspirapolvere) porta a porta a privati e non ad aziende. L’uomo è stato iscritto sul registro degli indagati per le ipotesi di reato di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. L’indagine era nata dai riscontri ottenuti dai finanzieri di Erba nel corso di una verifica condotta nei confronti dell’agente di commercio che non aveva presentato alcuna dichiarazione fiscale a decorrere dall’anno d’imposta 2017. Il giro d’affari occultato al fisco e ricostruito dalle fiamme gialle ammonta, come detto, a oltre un milione di euro.

La Procura, sulla base di quanto verificato, ha chiesto l’applicazione della misura al gip che ha emesso il decreto con il quale è stato disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, per un importo corrispondente alle imposte evase che ammontano dunque a 120 mila euro. Per questo motivo è stato sottoposto a sequestro un appartamento che era nella disponibilità dell’indagato, casa che si trova nel comune di Carugo.

«L’evasione fiscale – ha commentato la guardia di finanza in un comunicato – costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli». Da qui l’importanza dell’azione della guardia di finanza anche «nel recupero delle imposte dovute e dei profitti indebitamente ottenuti».

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