«I killer in via Diaz già nel pomeriggio». Ma Olindo e Rosa smentiscono la difesa

Processo di revisione Per i loro legali gli assassini erano in casa Castagna prima della strage. I coniugi Romano a carabinieri e magistrati avevano detto: «Non abbiamo sentito rumori»

Olindo Romano e Rosa Bazzi smentiscono i loro stessi avvocati. E sulla presenza degli assassini nella casa della strage già nel pomeriggio, ore prima la mattanza, dicono: «Non abbiamo sentito alcun rumore». Ovviamente i due coniugi condannati all’ergastolo per aver sterminato quattro persone, non lo fanno intenzionalmente, a smentire i propri difensori, bensì attraverso la rilettura di verbali e atti che sono finiti nel fascicolo processuale.

La tesi dei difensori

Nella loro richiesta di revisione, gli avvocati dei vicini di casa delle vittime tra le asserite nuove prove hanno presentato anche una consulenza sui tabulati Enel di casa Castagna, per dimostrare che alle 17 di lunedì 11 dicembre ci sarebbero stati dei picchi di consumo di corrente compatibili con la presenza di persone all’interno dell’abitazione. Gli stessi avvocati sono anche tornati sulla testimonianza della famiglia di siriani che abitava al pian terreno della palazzina di via Diaz, i quali avevano parlato di passi uditi dopo le 17 provenire dai piani alti. In realtà nel corso del processo si chiarì che verosimilmente la provenienza di quei rumori era l’abitazione del vicino dei Castagna, un anziano con grossi problemi di udito che proprio a quell’ora ricevette la visita del figlio.

Per la difesa la presenza di persone all’interno della casa della strage già ore prima della mattanza dimostrerebbe che gli autori non sono Rosa Bazzi e Olindo Romano, ma sconosciuti che avevano le chiavi di quell’appartamento. In realtà a smentire questa ricostruzione ci sono una serie di verbali, resi proprio dai due coniugi in carcere da oltre 17 anni. Entrambi, infatti, in epoca non sospetta avevano chiarito ai carabinieri che dal piano di sopra, nell’abitazione degli odiati e rumorosissimi vicini di casa, quel pomeriggio non è stato udito alcun tipo di rumore.

Le parole dei condannati

Ecco cosa mette a verbale Rosa Bazzi nei giorni immediatamente successivi la strage, quando è stata sentita dai carabinieri come testimone (all’epoca non era ancora indagata). Parlando del pomeriggio dell’11 dicembre dice: «Durante la permanenza nell’abitazione non ho sentito nessun tipo di rumore proveniente dall’appartamento di sopra, e preciso che durante questa fascia oraria solitamente non sento alcun rumore perché i proprietari sono assenti».

Anche Olindo Romano, sempre ai carabinieri, conferma: «Non ho udito, al di là del fatto che dormivo, alcun rumore provenire da quel piano» ovvero da casa Castagna. «Mia moglie ha fatto alcuni lavori di casa, ritengo di aver dormito fino alle 19.15». Se era vero che la presenza di persone al piano superiore è sempre stata notata dai coniugi Romano, al punto da trasformare la “convivenza” con Raffaella Castagna in una guerra di querele e contro querele, è possibile che proprio quel pomeriggio sia lei che lui non abbiano udito proprio nulla, al contrario della famiglia siriana e di quello che sostengono gli avvocati difensori, forti di una consulenza tecnica?

Su quest’ultima vale la pena riportare i dati relativi ai consumi stessi: nella fascia oraria tra le 16.45 e le 17.40 il consumo di energia più basso di tutta la settimana è risultato essere proprio quello del pomeriggio dell’11 dicembre, pur non essendo l’unico in cui al piano di sopra non c’erano i proprietari: Azouz perché in Tunisia, Raffaella perché al lavoro.

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