I monti del Lario consigliati dal New York Times: «Non bisogna essere milionari per godersi il lago»
Turismo La testata americana alza lo sguardo verso le montagne che circondano il lago di Como e consiglia itinerari di trekking
Allontanarsi dalle tradizionali tratte turistiche e salire lungo le pendici delle montagne che si riflettono nello specchio d’acqua del lago di Como. È il consiglio del New York Times che, negli scorsi giorni ha dedicato un articolo proprio alla “via” antica e dimenticata dal turismo di massa: quella dei monti. Così i battelli e le vie del centro lasciano spazio a un paio di scarponcini, il mezzo alternativo per osservare il Lario da un punto di vista privilegiato e decisamente più tranquillo.
Dalla Greenway al Triangolo Lariano, le passeggiate e le escursioni sono le attività predilette, descritte come «gratis o quasi» e di cui bisogna «approfittare per godersi il famoso Lago di Como» che, in effetti, è circondato proprio da montagne. Viene quindi citato il sentiero Spirito del Bosco, a Canzo, definito «un affascinante percorso tra i boschi» e i Piani d’Erna (sopra Lecco) «capaci di offrire attività per tutte le stagioni per chi ama fare trekking, arrampicata e parapendio».
Tra i consigli dispensati dalla celebre testata americana ce n’è uno che riguarda la scelta dell’alloggio per la propria vacanza: «Preferite le guesthouse e gli agriturismi», entrambe opzioni descritte come più convenienti degli hotel e più autentiche.
Le reazioni
L’assessore regionale al Turismo Barbara Mazzali dichiara di leggere «con piacere i “consigli di viaggio” del New Tork Times perché ben si conciliano con la strategia turistica regionale finalizzata a distribuire meglio i flussi, mandandoli verso nuove aree lombarde, spesso altrettanto belle ma tutte da scoprire». Sulla menzione di Canzo oltreoceano si è espresso anche Elia Pantaleoni, capogruppo del gruppo di minoranza del paese “Canzo Futura”: «Il riconoscimento da parte di una testata così influente è motivo di grande orgoglio per Canzo - afferma - . Tuttavia dobbiamo farci trovare pronti a raccogliere questa sfida senza rischiare di “subire” il turismo, ma piuttosto di guidarlo in modo sostenibile e consapevole».
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