L’appello del Comitato viaggiatori della Milano-Asso e Como-Lecco alla Regione: «Lasciateci il bonus pendolari»

Il caso Dopo il taglio inatteso, arriva la richiesta dei viaggiatori della linea Milano-Asso: «Si mantenga il vecchio metodo in attesa di ridefinire il sistema degli indennizzi sui ritardi»

«Nell’attesa di avviare un confronto, Regione Lombarda confermi le attuali modalità di calcolo ed erogazione dei bonus».

La richiesta arriva da oltre venti associazioni di pendolari lombardi, compresi i comitati che rappresentano i viaggiatori della Milano-Asso e della Como-Lecco: due linee che servono il territorio erbese e che registrano storicamente molti ritardi e soppressioni. Per loro i bonus legati ai disservizi comporta risparmi superiori ai 100 euro all’anno.

Il tema dei bonus - ovvero lo sconto del 30 per cento sull’acquisto dell’abbonamento mensile - è di stretta attualità da quando Regione Lombardia e Trenord hanno firmato il nuovo contratto di servizio, valido per i prossimi dieci anni.

Riferimento

Nel contratto è scomparso qualsiasi riferimento ai bonus, che nel 2023 - solo sulla frequentatissima Milano-Asso - è scattato per ben quattro volte. Regione Lombardia ha aperto verbalmente a una possibile riforma del bonus, ma carta canta: da gennaio è destinato a scomparire.

Più di venti associazioni che rappresentano i pendolari lombardi hanno firmato un appello congiunto.

«Nell’attesa del confronto con Regione e della ridefinizione del sistema di indennizzi, che ci auguriamo condivisa con i rappresentanti dei viaggiatori e dei pendolari, riteniamo opportuno che l’assessore ai trasporti Franco Lucente confermi le attuali modalità di calcolo ed erogazione del bonus». Insomma: va bene trattare le modifiche, ma nel frattempo gli sconti in caso di ritardo restino in vigore.

Revisione

«Noi - si legge nel comunicato dei pendolari - siamo indubbiamente favorevoli ad una revisione del sistema dei bonus nella direzione di una maggiore equità ed estensione anche ai titoli integrati, purché ciò avvenga secondo i dettami della trasparenza e della condivisione, ma non certo nella direzione di una riduzione nonché ad una complicazione nella fruizione del diritto acquisito».

Stando ad alcune indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, sembra che una delle soluzioni prospettate sia mantenere i rimborsi ma solo su richiesta esplicita dei pendolari che sarebbero chiamati a presentare ogni volta una richiesta di risarcimento, con forme tutte da definire.

Passo indietro

Rispetto a un bonus che fino ad oggi è stato erogato automaticamente, sarebbe un passo indietro che finirebbe solo per rendere la vita più difficile ai pendolari.

«Stupirebbe scoprire che, nell’era della smaterializzazione dei titoli di viaggio e dell’interazione tra sistemi consentita dalle moderne tecnologie informatiche, sia ribaltato sull’utente l’onere di comprovare ed effettuare una banale richiesta di indennizzo».

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