I ragazzi evasi dal Beccaria: il diciannovenne canzese si è costituito

Il caso Erano in sette di cui due comaschi: un diciassettenne di Cantù, rientrato in carcere negli scorsi giorni, e un giovane di Canzo. La fuga dal carcere minorile di Milano risale al pomeriggio del giorno di Natale

Ieri sera il diciannovenne di Canzo, uno dei sette evasi dal Beccaria considerato ancora in fuga, si trovava alla questura di Milano, dove si è presentato spontaneamente. La fuga dal carcere minorile “Beccaria” di Milano era avvenuta nel pomeriggio di Natale: protagonisti sette giovani, tra cui il diciannovenne di Canzo che si trovava recluso in seguito ad un episodio di maltrattamento in famiglia risalente alla scorsa estate.

Il giovane era stato difeso, in quella occasione, dai legali Laura Redalli e Michele Cervati che ieri tuttavia non hanno voluto commentare quanto avvenuto.

«Non rilasciamo dichiarazioni sul ragazzo – dicono – ma specifichiamo che si tratta di situazioni molto delicate, espressione di un forte disagio giovanile e per il quale la soluzione del carcere era certamente la meno idonea per affrontare quelle che erano le fragilità e le problematiche del ragazzo».

I due avvocati hanno poi fatto presente che «rispetto ad alcune informazioni uscite in questi giorni, la famiglia è sempre stata ben presente e si è sempre spesa in prima persona per aiutare il ragazzo, facendo affidamento su quello che è il sistema giustizia».

L’evasione dal “Beccaria” risale al pomeriggio della giornata di Natale, intorno alle 16. Il giovane comasco, 19 anni, era con altri sei coetanei – compreso un diciassettenne di Cantù – quando, approfittando di un attimo di distrazione di una guardia, era scappato dal campo di calcio abbattendo una barriera in legno e guadagnando poi l’uscita dal carcere passando da una impalcatura.

Il diciannovenne canturino si era subito costituito, pare su suggerimento della sorella. Altri tre ragazzi avevano fatto come lui. In due ora rimangono ancora ricercati, dopo il ritorno di ieri sera del diciannovenne di Canzo che già in passato aveva dato problemi allontanandosi senza permesso da alcune comunità in cui era stato collocato.

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bauhaus robert

2 anni, 3 mesi

in risposta direi che le baby gang sono composte per la maggior parte di italiani...ovvio se consideriamo che gli stranieri sono il dieci per cento. senza contare che sono italiani anche i figli di stranieri nati in italia. Comunque rimango dell'avviso che senza stranieri le baby gang non esisterebbero.

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Piso ONE

2 anni, 3 mesi

Non so in che paese vivi, ma in Italia purtroppo i figli degli immigrati non nascono italiani ma lo diventano al 18esimo anno di vita. Discriminazione assurda