Il Bolettone si racconta: «La storia del monte diventato un amico»

La storia Innamorate della cima che sovrasta Albavilla. Orietta Cigardi e Melania Rossini hanno scritto un libro: «Tramonti indimenticabili, in un ambiente speciale»

“Io, Bolettone, mi racconto”. Da millenni a dominare il passaggio tra le colline dell’Alta Brianza e le Prealpi del Triangolo Lariano, il re del paese, la cima più alta di Albavilla, ha deciso di parlare e di raccontare e raccontarsi. Proprio così, grazie al lavoro a quattro mani di due albavillesi doc, Orietta Cigardi e Melania Rossini, innamorate dei monti del paese e di sua maestà il Bolettone.

Le due autrici hanno deciso di scrivere un libro in cui il monte, unico nel suo genere per la cresta e la sua conformazione, racconta cosa vede attorno a sé, la sua storia, la flora e la fauna che lo abitano, le tante persone che ogni giorno salgono a fargli visita. Un’opera dal titolo “Io, il Bolettone”, edita da Insubria Edizioni e appena data alle stampe, che le due autrici, amiche da sempre e appassionate della montagna e del trekking, hanno deciso di scrivere.

Ritagli di tempo

«Ogni volta che abbiamo qualche momento libero, prendiamo e saliamo al Bolettone – raccontano le due scrittrici – Per gli albavillesi rappresenta davvero un amico, un luogo che sentiamo come casa nostra, dove andare a trascorrere momenti di pace e di serenità».

Cigardi, ora in pensione, vive da anni ad Anzano del Parco, ma è stata una vita intera dipendente all’anagrafe comunale di Albavilla ed è nativa del paese. Melania Rossini, grande appassionata di montagna, è sorella di Flavio Rossini, geologo che ha condotto interessanti studi sul Bolettone e sul suo sottosuolo studiando il fenomeno dei crotti. «Sotto il Bolettone ci sono addirittura dodici grotte, alcune molto grandi – racconta Cigardi – Ovviamente non sono accessibili, ma è bello scoprire anche cose che i più non conoscono. Nel libro, costellato di ben 88 fotografie, realizzate a livello amatoriale da tanti innamorati del Bolettone, raccontiamo quello che il monte vede: tramonti indimenticabili, albe uniche e speciali e una flora e una fauna che gli fanno da corona. Ovviamente ci siamo avvalse anche di esperti per farci spiegare cose scientifiche e dati interessanti. Ad esempio ormai nessuno ricorda che decenni fa si sciava al Bolettone: ci siamo quindi soffermati anche su elementi molto attuali, come il cambiamento climatico, che ora produce nevicate molto minori rispetto al passato sul Bolettone e sulle nostre montagne».

Grotte sotterranee e caverne permettono al Bolettone di far scendere verso il paese, dal cuore della terra, aria a temperatura costante: questo respiro del Bolettone, viene raccolto nei crotti del paese, frigoriferi naturali, che hanno segnato la storia di Albavilla nei secoli e che vengono celebrati ogni anno, a ottobre. Un lavoro, quello delle due autrici, durato ben quattordici mesi: nei loro racconti anche la posa della croce in cima al Bolettone, avvenuta nel 1964, voluta anche dal partigiano, Carlo Anzani, deceduto poche settimane fa a 99 anni. Le autrici, in segno di gratitudine, memoria e rispetto, hanno messo una delle due prime copie che stavano per andare in stampa nella bara del partigiano e grande albavillese scomparso. Migliaia di turisti salgono al monte, ma pochi conoscono questa storia, che ora Cigardi e Rossini rendono nota al grande pubblico. Dopo le ferie verranno organizzate alcune presentazioni ufficiali.

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