Il dottor Lo Curto tra gli indios in Brasile: «Il mio dono di Natale sono state le cure»

Canzo Il medico di base missionario ha portato i regali della comunità del Triangolo Lariano. «Ho fatto visite ai malati e incontrato gli alunni delle scuole in alcuni villaggi in Amazzonia»

Il medico di base missionario Aldo Lo Curto senza vestire i panni di Babbo Natale si è tramutato in un portatore di doni oltreoceano, regalando leggerezza e giochi a tanti bambini in villaggi dell’Amazzonia e portando sei sedie a rotelle per altrettante persone paraplegiche. I più grandi doni possibili, realizzati grazie alla comunità del Triangolo Lariano. Tornerà in Italia venerdì il medico missionario da un impegno di tre settimane nella Foresta Amazzonica in tre diversi villaggi del Brasile, ha passato in Brasile anche il Natale circondato dall’affetto delle comunità dei villaggi del Rio Xingu.

Lo Curto ha sostituito un medico cubano che si occupava di queste zone remote del Mondo. Il medico ha operato nella sua carriera in oltre quaranta Paesi del Mondo, per lo più in situazioni di disagio, cercando di portare sollievo a chi combatte delle malattie con i pochi mezzi a disposizione.

A dare una mano al medico, anche in questa spedizione, la comunità di Canzo e del Triangolo Lariano che ha raccolto fondi per acquistare in Brasile delle sedie a rotelle e dei medicinali. Spiega Lo Curto del suo viaggio: «Ho attraversato la foce del Rio delle Amazzoni verso l’isola Marajo per la visita ai malati e l’incontro con gli alunni delle scuole a cui ho tenuto una lezione sulla erbe officinali, ho anche visitato due ultracentenari: Jacinta e Benedito. Poi siamo ritornati a Belem e partiti verso l’Isola di Colares per delle visite nella comunità di Cacau. Qui oltre alle visite ai malati ho distribuito doni ai bambini della comunità».

Lo Curto si è poi portato a Marituba: «Ho visitato l’ospedale della Divina Provvidenza e incontrato i missionari per poi visitare anche il lebbrosario. Sono poi ripartito per delle visite mediche lungo il fiume Xingu nel villaggio indigeno di Asurini portando dei doni ai bambini indios del Rio Xingu e sei sedie a rotelle per indios portatori di handicap». Impagabile il sorriso dei bambini e dei malati di fronte a questi doni possibili grazie alle donazioni raccolte in Italia.

Come sempre il medico missionario è entusiasta del suo viaggio, entusiasta di poter portare sollievo a delle persone lontane in grande difficoltà: «Sono stati enormi gli stimoli culturali, professionali, ambientali e antropologici in questo viaggio. Sono soddisfatto e sono pronto al rientro il 3 di gennaio. Ho passato anche il Natale in Brasile, un’esperienza importante quella vissuta che mi ha arricchito sicuramente».

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