Il lago del Segrino non gela
«È colpa del clima pazzo»

Noto proprio per le sue temperature rigide venne usato come sfondo per film ambientati in Russia. L’allarme degli abitanti: «Potrebbe restare così»

Un tempo il lago del Segrino era conosciuto per il suo ambiente rigido, tanto da essere protagonista nel 1942 di un film ambientato in Russia tratto da un romanzo di Aleksandr Puskin. Quest’anno, invece, il lago non è ancora ghiacciato.

La Fiat Topolino sul ghiaccio fino a metà lago, poi la storia conosciutissima del carrettiere e quella del ciclista che per farsi bello con le ragazze finì nelle acque gelide. Le storie raccontate attorno allo specchio d’acqua sono molteplici, ma negli ultimi anni il ghiaccio si vede sempre meno e quest’anno non ha ancora fatto capolino, le previsioni parlano di temperature in aumento quindi non è improbabile l’inverno passi senza vedere ghiacciare il Segrino.

Il cambiamento

Il cambiamento climatico di cui si parla a livello globale nell’Erbese passa anche da qui, dal Segrino e dal Pusiano ancora mossi da una lieve brezza. Se il Pusiano è il lago dei tramonti, il Segrino è conosciuto per la sua temperature fredda, a causa della valle che lo accoglie. Le sue acque non sono poi così predisposte alle gelate. Infatti un torrente che scende dal Monte Scioscia porta ad avere una temperatura del lago non così bassa come ci si potrebbe attendere, in superficie però la vallata fredda ha sempre regalato climi rigidi. Anche perché nei mesi invernali il sole riesce a fare capolino tra le montagne soltanto a mattinata inoltrata.

Carro trainato dai buoi

Anche per tutti questi motivi rimane un’anomalia quindi l’assenza di ghiaccio di queste settimane. E sono in molti ad essere in qualche modo sorpresi dalla situazione: «Le temperature sembrano già in rialzo, negli scorsi anni è capitato gelasse anche a fine gennaio o persino a febbraio – spiega a questo proposito Angelo Navoni, sindaco di Longone al Segrino per 15 anni -. Quest’anno non mi stupirei di veder passare tutto l’inverno senza ghiaccio, negli ultimi anni non è mai successo. Evidentemente il cambiamento climatico ha coinvolto anche il nostro lago».

Il Segrino proprio grazie al suo ghiaccio è finito anche in un film: “Un colpo di pistola” del 1942 diretto da Renato Castellani. Le riprese in esterna del film, un racconto sulla Russia dell’Ottocento, sono state realizzate proprio sul lago e la scena di maggiore impatto mostra il pattinaggio dei nobili sullo specchio d’acqua

Ma il cambiamento climatico è provato anche dai racconti legati al lago. Maria Orsola Castelnuovo, scrittrice e storica locale ne ha raccolti diversi nel suo libro “Il lago Segrino – periplo ambientale, storico e letterario”. Il racconto più conosciuto è quello del carro trainato dai buoi che attraversò lo specchio d’acqua, un racconto che ha ispirato anche un quadro posizionato nei pressi dell’ex Gajum.

Nel libro dell’autrice locale si racconta anche di un “ganassa” che tentò di attraversare il lago in bicicletta finendovi dentro: «E’ una persona ancora in vita, è un fatto accaduto tra gli anni Sessanta e Settanta, in quel periodo si utilizzava la bicicletta per andare a lavorare e c’erano parecchi ragazzi e ragazze che costeggiavano il lago, un ragazzo per farsi bello passò sul ghiaccio che cedette. Le ragazze urlarono ma nessuno se la sentì di rischiare, questo giovane riuscì comunque ad uscire dalla acque con le sue gambe».

Scenari che adesso sembrano lontani. Anche la metereologia di questi anni ci ha abituati a tutto. Compreso al ghiaccio a ridosso della primavera.

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