Il processo mediatico a Brescia, la parola ai giornalisti: «Percepiti come disturbatori»
Strage di Erba Monteleone Iene: «Scuse a Pietro Castagna? Non l’ho danneggiato». Selvaggia Lucarelli: «Olindo e Rosa rifiutano le riprese? Tragicomico»
Un «can can mediatico»: così Domenico Chiaro, Avvocato Generale dello Stato ha definito il fervore che i media, (giornali, televisioni ma anche social), hanno dimostrato negli anni verso questo processo. Eppure, ieri, a Brescia, i giornalisti - erano un centinaio quelli accreditati - sono rimasti fuori dall'aula e ogni tentativo di osservare cosa capitasse lì dentro, in particolare i coniugi Romano che hanno chiesto di non essere ripresi, è stato fermato proprio di fronte alle porte dell’aula, dove il flusso di gente in entrata e in uscita, a seconda dei momenti dell’udienza, era attentamente gestito dai carabinieri. «Quasi tragicomico, anzi paradossale, anche perché mai come in questo caso abbiamo visto i media entrare così tanto nel processo» è il parere di Selvaggia Lucarelli de Il Fatto Quotidiano: «In questo gli avvocati dei coniugi sono sempre stati bravissimi: hanno tenuto alta l’attenzione da sempre, hanno continuato negli anni a creare dei supporters per la loro causa , lo hanno fatto anche recentemente con libri nuovi e servizi in tv». E il riferimento è a una recente pubblicazione di Mondadori intitolata “Rosy”: un libro scritto da Alessandra Carati, ex candidata al Premio Strega, dopo aver incontrato Rosa Bazzi.
Il processo mediatico secondo i media. Video di Toppi Martina e Paolo Moretti
L’attenzione mediatica fortissima - di «pressione mediatica» aveva parlato già prima dell’udienza a Brescia Luisa Lo Gatto, giudice che ha scritto la sentenza di primo grado sul caso di Erba, nella prima stagione del podcast di questo giornale Anime Nere, uscito più di un anno fa - si è mostrata con una tensione diffusa anche nella sala stampa dove in molti hanno dimostrato di riconoscersi come colpevolisti o innocentisti, durante lo svolgersi dell’udienza. Lo ha notato anche Massimo Pisa, cronista di Repubblica: «Ma noi dovremmo far parlare i fatti, non parlare noi. Poi a qualcuno piace interpretare il personaggio di sé stesso...». Sono tendenze che però alla reputazione della professione fanno molto male e finiscono per modificare in peggio la percezione che i lettori e i cittadini in generale hanno delle notizie e di chi le racconta. Come, d’altra parte, si è visto ieri: «Non c’è più rispetto per quello che facciamo - dice Monica Serra della Stampa - qui in tribunale veniamo percepiti come disturbatori, ma se non possiamo vedere e ascoltare quello che accade, non possiamo poi essere testimoni e raccontare i fatti».
Un esempio lampante di quanto i media e quello che negli ultimi diciassette anni hanno prodotto siano entrati a far parte del processo sulla strage di Erba è rappresentato dalla campagna innocentista portata avanti dalle Iene. Antonino Monteleone, volto riferimento del programma di Mediaset per quanto riguarda questo caso, era presente ieri: «Finché l’Italia non diventerà la Repubblica Islamica dell’Iran o la Corea del Nord, ci batteremo per avere la possibilità di dubitare e contestare». Dubbi questi che hanno avuto un impatto fortissimo sulla famiglia di tre delle vittime di questa strage: «Io sono dalla parte dei Castagna - si difende però Monteleone, invitato a rivolgere delle scuse alla famiglia che più di tutte è stata messa al centro dei riflettori dalle Iene, con suggestioni sottese a ipotizzare un coinvolgimento nella strage proprio di Pietro Castagna- Lo ho danneggiato? Una fesseria. Ma non posso commentare una questione che al momento è oggetto di accertamento penale e di cui sono protagonista». A seguito di una denuncia da parte di Pietro Castagna, infatti, si esprimerà sulla questione che vede coinvolto Monteleone il tribunale di Monza.
Ma sempre all’interno di Mediaset c’è anche chi opta per una metodologia di lavoro diversa, come nel caso di Martina Maltagliati di Quarto Grado: «Chinarmi sugli atti e leggerli integralmente, per poi raccontare senza filtri se non quelli critici o metodologici, cercando sempre la verità: è questo il modo in cui ho sempre lavorato».
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Il Viaggiatore
10 mesi, 1 settimana
Report non aggrada i follower dei disonesti che vengono beccati a fare gabole. Esposti a pubblico ludibrio. Giusto così. Sono rimasti in pochi a fare inchieste giornalistiche. Basta vedere quante querele intimidatorie sono state imbastite dai politici e imprenditori per cercare di non perdere lo status quo. Per la cronaca sempre assolti, mai una condanna! Riflettete ed abbiate un minimo di onestà intellettuale. In Italia, purtroppo latita.
Giangi B.
10 mesi, 1 settimana
Veramente Luccarelli catalogata tra i giornalisti? Siamo seri? Le iene? orde di servetti della rete? Il contribuente sta pagando processi inutili e si stanno intasando tribunali per fare notizia, tutto a NOSTRE spese, su due minus habens condannati con una marea di prove e testimonianze dirette delle vittime, lo stolto che ha fatto riaprire il caso andrebbe radiato con pagamento di tutti i costi di questa pagliacciata!
Roberto B
10 mesi, 1 settimana
Le iene sono come report: superficiali, faziosi e finalizzati solo a raccontare la parte che interessa a loro o ai loro mandanti. Una redazione di persone superficiali e faziose
Marco Vollero
10 mesi, 1 settimana
Invece dovrebbero ascoltare tutti ciò che dice lei
Giratore Di sugo con la cucciara
10 mesi, 1 settimana
non è vero. Monteleone, ad esempio, è preparatissimo e lo dimostra con le risposte che da in intervista. Che poi ora stia prendendo una cantonata (si dichiara convinnto dell'innocenza dei due assassini) questo è una faccenda diversa. Va considerato che lui fa il giornalista in un programma di intrattenimento ed è gioco di quel programma sostenere una tesi che porta un'altissima attenzione. E' in effetti i llinguaggio del suo corpo sembrerebbe incoerente con alcune sue affermazioni. Report è invece un programma giornalistico. non fa intrattenimento. Molto diverso.
rosa noseda
10 mesi, 1 settimana
anche LEI roberto b osservatore attento libero e indipendente , abile nel swich non dovrebbe perder tempo nel definire gli altri , meglio un atteggiamento di occhi bassi con passo lungo e disteso o dissertazioni sugli outfit