Il ritorno di cinque no vax in ospedale: «Decideremo se reintegrarli nella stessa posizione di prima o in altro ambito»

Erba Anche al Fatebenefratelli ci sono da reintegrare dipendenti: «Non abbiamo ancora deciso se rimetterli al lavoro in corsia»

Anche l’ospedale Fatebenefratelli di Erba ha dipendenti no vax da reintegrare nell’organico, come previsto dal nuovo Governo. Sono cinque lavoratori: nessun medico ma due infermieri, due operatori socio sanitari e un tecnico di laboratorio. «Stiamo ancora facendo le valutazioni del caso - spiega il direttore sanitario Pierpaolo Maggioni - poi decideremo come reintegrarli, se nella stessa posizione di prima o in altro ambito».

Il reintegro del personale no vax è una conseguenza delle scelte del nuovo Governo di Giorgia Meloni, che ha immediatamente cancellato l’obbligo vaccinale per medici, infermieri e operatori socio sanitari a partire dal primo novembre. Una misura che ha fatto storcere il naso a tanti, a partire da alcuni governatori regionali, ma che ovviamente va applicata.

«Il decreto è fresco - dice il direttore sanitario del Fatebenefratelli di Erba, Pierpaolo Maggioni - quindi non abbiamo ancora preso una decisione definitiva. Ci stiamo organizzando per il loro rientro, non sappiamo se verranno reintegrati nella stessa posizione di prima o in una posizione diversa. La scelta verrà effettuata anche e soprattutto in base alle necessità della nostra struttura». A Erba si parla di due infermieri, due operatori socio sanitari e un tecnico di laboratorio.

A proposito di personale, l’ospedale sta ancora cercando una decina di infermieri. «Qualcuno è stato assunto nel corso dell’estate a seguito di un primo concorso pubblico - ricorda Maggioni - ma restano ancora posti vuoti. Purtroppo è molto difficile trovare queste figure professionali: vale per noi e per tutte le strutture sanitarie italiane».

Verrà aperto un nuovo concorso in autunno? O si punterà su mobilità e assunzioni dirette? «Stiamo valutando come muoverci, tenendo conto che a breve dovrebbero finire le scuole di specializzazione per infermieri e ci saranno migliori prospettive per assumere personale giovane pronto a fare esperienza nelle corsie degli ospedali».

Tra tante incertezze, qualche buona notizia arriva almeno dal fronte Covid-19. «Abbiamo un solo ricoverato - dice Maggioni - e teniamo le dita incrociate perché i numeri non tornino a risalire con l’inverno alle porte». La speranza è che la pandemia, almeno sul fronte emergenziale, possa restare un brutto ricordo.

Per le visite ai ricoverati restano comunque in vigore limitazioni e precauzioni (a partire dalle mascherine) per scongiurare contagi all’interno dei reparti.

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