Il “Signore del Ghisallo”: lo ha scalato 500 volte
Magreglio L’impresa sportiva del cicloamatore Salvatore Porcini, 66 anni. «Una passione che ho ereditato da mio padre, dedico a lui questo risultato»
Cinquecento volte il Ghisallo. Ha percorso l’intero giro del mondo, sul tratto da Verano Brianza a Magreglio, per un totale di 45.500 chilometri: il giro del mondo più qualche migliaio di chilometri. Ha salito sessantacinque volte l’Everest, il monte più alto della terra, collezionando 575.000 metri di dislivello in 660 giorni sempre in bicicletta da casa al colle.
Bastano i numeri per spiegare la folle impresa compiuta da Salvatore Porcini, il cicloamatore di 66 anni di Verano Brianza. L’uomo da ormai un paio di anni si dedica esclusivamente a salire il Ghisallo dal suo paese e ieri attorno alle 10,30 ha raggiunto per la cinquecentesima volta in meno di due anni il colle più amato dai ciclisti. Un’impresa celebrata con la sua famiglia e un gruppo di amici che l’hanno accolto sul colle con un cartellone a testimoniare e ricordare il risultato sotto il monumento al ciclista.
Salvatore Porcini si è presentato in maglia gialla, del colore del leader del Tour de France e infatti il suo tour è la salita del Ghisallo, bandana con la scritta 500 volte in testa, occhialoni e una gran voglia di concludere questa prima impresa. Neppure sudato si è concesso agli amici e alle foto di rito. Le cinquecento salite per altro sono state certificate: con tanto di firma, data e ora, dalla Polisportiva Ghisallo e ora, senza fretta, fisico permettendo, Porcini può pensare anche ad arrivare a mille.
Ieri c’era un clima di festa sul Colle del Ghisallo sia per le tante moto e biciclette presenti. ma anche proprio per il successo del 66enne: «Sono molto felice del risultato - spiegava ieri -. È stata una importante impresa preceduta, peraltro, dalle cento volte alla Colma di Sormano, ora mi posso riposare un attimo».
Il presidente della Polisportiva Ghisallo, Antonio Terragni, però l’ha subito pungolato: «Bisogna puntare alle mille salite». Porcini non si è sottratto: «Con calma, se il fisico regge, io ho intenzione di proseguire con questa sfida. Ormai le mie uscite in bicicletta sono dedicate al tratto da Verano Brianza al Ghisallo. Ma non mi pongo obiettivi».
Il ciclista per passione, ama la bicicletta e non gli fa paura la sofferenza. L’amore per il Ghisallo è ereditato, nasce sin da piccolo quando accompagnava il papà Antonio Porcini su quella salita: «Mi ricordo quando piccolissimo seguivo mio papà con le vecchie bici molto pesanti di allora sino al Ghisallo. Mio papà Antonio è morto a 94 anni e fino ad 84 anni percorreva la salita del Ghisallo, era una sua passione la bicicletta, la usava anche per spostarsi. Probabilmente mi ha lasciato questa amore per la due ruote e l’impresa è anche un omaggio a lui».
© RIPRODUZIONE RISERVATA