Il sindaco: «Pronti a cambiare tutta Erba»

Comune Il sindaco ha annunciato la modifica al Pgt, in un ottica di riduzione del consumo del suolo: «Primo obiettivo il recupero della aree dismesse»

Prima l’accelerata sulle aree industriali dismesse di via Fiume, che obbliga i proprietari a presentare piani di recupero entro due anni, ora la sorpresa che interessa il resto della città: per il prossimo anno il sindaco Mauro Caprani ha previsto la revisione del Pgt (Piano di governo del territorio), per avviare ampie trasformazioni nel resto del centro e nelle frazioni. Non si tratta di un semplice annuncio, ma di un programma concreto certificato nel programma amministrativo per il 2024 che verrà discusso nelle prossime settimane in consiglio comunale.

La giunta

Il sindaco ha comunicato l’obiettivo ai colleghi di giunta, poi lo ha fatto scrivere nero su bianco nel documento unico di programmazione 2024: il prossimo anno si procederà con la «revisione del Piano di governo del territorio in un’ottica di riduzione del consumo del suolo», un’operazione che andrà di pari passo la redazione di un «nuovo Piano generale del traffico urbano».

Le ultime grosse modifiche al Pgt risalgono al 2016, la preparazione ha occupato tutto l’ultimo anno dell’amministrazione di Marcella Tili. In seguito il primo cittadino Veronica Airoldi ha criticato anche aspramente un documento che riteneva inefficace e non più al passo con i tempi, ma l’arrivo della pandemia ha cambiato tutte le priorità. Caprani ha deciso di riprendere in mano la questione: «Fosse per me lo rifarei completamente» dice il primo cittadino a La Provincia, senza spendere però altre parole prima di un confronto approfondito con la sua maggioranza.

Restano i fatti. La prima sfida assunta dall’amministrazione è risolvere l’annoso “sfregio” delle aree dismesse del centro: i proprietari, dopo l’ultimatum del consiglio comunale, hanno due anni pre presentare piani di recupero e abbattere gli edifici.

Le frazioni

Ora scatta la seconda sfida: spingere i cittadini a riqualificare le altre aree dismesse del centro e delle frazioni. Il fatto che si parli di «riduzione del consumo di suolo» significa che l’attenzione è posta prima di tutto sui molti stabili dismessi (a Erba sono più di 40) che attendono di tornare a nuova vita.

Resta da stabilire se il nuovo Pgt verrà preparato dai funzionari dell’urbanistica o da professionisti esterni, ma ciò che più interessa sono gli spazi che si apriranno per le richieste dei cittadini: è l’occasione giusta per chiedere cambi di destinazione d’uso e rendere più appetibili i propri stabili o terreni, per chiedere modifiche all’edificabilità, sanare vecchi problemi che frenano gli interventi edilizi.

L’effetto combinato della riqualificazione delle aree dismesse e della revisione del Pgt si inizierà a vedere dal 2026: non è un caso se per quell’anno si prevede già il (quasi) raddoppio degli introiti dai permessi di costruire, che almeno nelle previsioni passeranno dai 310mila euro del 2024 e 2025 ai 580mila euro stimati nel 2026. Il significato è chiaro: fra due anni Erba potrebbe essere tutta un cantiere, dopo anni di eccessivo immobilismo.

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