Imu non pagata: «Il Fatebenefratelli ci deve un milione»

Il caso Dal Comune di Erba gli avvisi di pagamento per il periodo tra il 2019 e il 2023 alla vecchia gestione dell’ospedale

Poco meno di un milione di euro. Tanto conta di incassare il Comune di Erba dalla Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli: l’ufficio tributi ha inviato ai vecchi proprietari dell’ospedale cittadino cinque avvisi di accertamento Imu, relativi a partite non pagate tra il 2019 e il 2023. I Fatebenefratelli hanno impugnato gli avvisi chiedendo l’annullamento degli atti: per loro quelle somme, che non erano mai state chieste in precedenza, non sono dovute.

Uno scontro di tale portata tra l’amministrazione comunale e l’ospedale è senza precedenti. Nel vero senso della parola: da quando esiste l’Imu, istituito nel 2012 al posto dell’Ici, gli uffici tributi non hanno mai battuto cassa. Gli avvisi di accertamento - vanno da 168.886 a 205.338 euro a seconda delle annate, il totale è 982.673 euro - si fermano però al 2019 perché la legge vieta di andare indietro nel tempo oltre i cinque anni: il periodo 2012-2018, insomma, è di fatto prescritto.

La decisione

Gli avvisi sono stati notificati alla Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli alla fine del 2024, ma la notizia emerge solo ora perché i destinatari hanno chiesto l’annullamento degli atti alla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Como. Il Comune di Erba ha deciso di resistere in giudizio (sarà rappresentato dalla dirigente Milena Mazzoni e dalla funzionaria Rosa Saruggia) e questa decisione è stata presa dalla giunta con una deliberazione pubblica.

Il tema è stato presentato al sindaco e ai colleghi di giunta dall’assessore alle finanze Matteo Redaelli. «Abbiamo deciso di resistere in giudizio a fronte dei ricorsi presentati contro i cinque avvisi di accertamento, avvalendoci delle nostre professionalità interne per far valere le ragioni dell’ente» conferma l’assessore Redaelli.

Dalla deliberazione emerge una certa tranquillità. Il documento approvato dalla giunta precisa che «il ricorrente adduce motivazioni a sostegno della sua richiesta di annullamento degli avvisi che sono pretestuose e generiche e che saranno debitamente confutate dal Comune nelle sue controdeduzioni». La decisione finale, in ogni caso, spetterà alla Corte di giustizia tributaria ed eventualmente a quella di secondo grado.

Nessun commento

Ieri la Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli ha preferito non commentare la notizia, rimandando eventuali considerazioni al termine dell’iter giudiziario. La vertenza è delicata, visto l’importo di cui si parla.

Più complesso è spiegare la tesi del Comune. Per ospedali come il Sant’Anna il problema Imu non si pone, sono enti pubblici che lavorano senza scopo di lucro; pacifica è la situazione anche per un gruppo privato come Lifenet Heltcare, che ha acquistato la struttura erbese nel 2024 e paga regolarmente l’Imu attraverso la sua società Ospedale di Erba srl.

Nel caso dei Fatebenefratelli, la questione è diversa. L’azienda è no-profit, ma per il Comune l’Imu è dovuto perché svolgeva anche attività in solvenza (a pagamento per i pazienti) e riceveva regolari rimborsi da Regione Lombardia per le prestazioni a contratto.

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