La figlia del pensionato vittima di un malore: «Ditemi perché è morto papà»
Montorfano L’anziano si è sentito male in strada e poi urtato dal furgone. Il dolore di Giuliana: «Vogliamo capire che cosa ha provocato l’emorragia»
«Ringraziamo le tante persone che ci sono vicine in questi giorni dolorosi e che ricordano nostro padre per quello che era: un uomo che amava il suo paese, il territorio e la sua storia. Ora vorremmo capire cosa è successo e perché è deceduto». Con queste parole la figlia Giuliana ricorda il padre Augusto Colombo, 85 anni, morto a seguito di un presunto malore seguito da investimento in via Cantù a Montorfano, giovedì mattina. Accasciatosi a terra, era stato urtato da un furgone che da via Brianza stava svoltando in via Cantù.
È mancato sabato all’ospedale Sant’Anna di Como, dove era stato trasportato in condizioni gravissime. Colombo stava attraversando davanti a Villa Barbavara ed è stato urtato da un furgone che sopraggiungeva in quel momento.
Vicino a casa
L’anziano viveva nella stessa via, nella storica cascina di via Cantù. Quanto è accaduto lascia sgomenti coloro che conoscono Colombo: una doppia concomitanza di eventi che in pochi secondi hanno travolto l’anziano montorfanese. Il furgone proveniva da via Brianza e, al semaforo del centro paese, ha svoltato a sinistra per immettersi in via Cantù. Andava a velocità ridotta e si sarebbe ritrovato Colombo davanti mentre si accasciava a terra. Colombo versava però in gravissime condizioni, generate probabilmente da un malore improvviso. Le cause del decesso sono però ancora da chiarire. La famiglia sottolinea che Colombo stava bene e chiede di fare chiarezza: «Sembrerebbe deceduto per un’emorragia cerebrale – sottolinea la figlia – Vorremmo però capire se a causarla sia stato un malore o la caduta a terra. Attendiamo un’eventuale autopsia che ci dica come stanno le cose. Ora vogliamo ricordarlo come una persona buona, sempre pronto ad aiutare gli altri e a dare una mano per il suo paese».
Cacciatore
Colombo lascia la moglie e i tre figli. Era un custode della storia e delle tradizioni locali: prima del pensionamento, aveva lavorato alla Romanatti Carni, azienda che poi si è trasformata nell’attuale Fumagalli Salumi di Tavernerio. Alla cascina aveva alcuni animali, tra cui degli splendidi pavoni: aveva anche delle capre e si dilettava, come ricordano i conoscenti, a fare i caprini. La passione per la natura e per gli animali ora viene portata avanti dal figlio Carlo. Era inoltre un cacciatore e aveva fatto parte del Gruppo Cacciatori di Montorfano che, nel lontano 1982, fondarono la Fiera degli uccelli al Lido di Montorfano che si tiene sempre al primo maggio.
Negli anni poi si è trasformato e dal 2017 viene gestito dall’associazione “E20 Montorfano” non più al Lido, ma in via dei Canneti. «Era all’opera per dare una mano alla fiera fino a quindici giorni fa – ricorda la figlia – Non si è mai risparmiato». Anche il sindaco Giuliano Capuano, a nome di tutta la comunità esprime il cordoglio per la morte di Colombo. «Era una persona molto attiva – commenta il primo cittadino – Ha collaborato, fin dalla sua costituzione, con l’associazione cacciatori. Rivolgo le condoglianze alla famiglia per la perdita del caro Augusto: ci mancherà».
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