«La mia auto distrutta e nessun risarcimento». Rabbia dopo l’incendio
Caslino d’Erba L’altra sera a fuoco cinque vetture. Uno dei proprietari: «Mi ha avvisato una telefonata. Se il rogo è doloso non vedremo nemmeno un euro»
Si è ritrovato con l’auto carbonizzata e con l’amara consapevolezza che non riceverà alcun risarcimento, o quasi. Rolando Ragazzoni aveva parcheggiato giovedì pomeriggio la sua Suzuki Ignis in piazzale della Vittoria, davanti al municipio, senza immaginare quello sarebbe accaduto. Che cioè cinque auto lì parcheggiate fossero distrutte dal fuoco, tra cui la sua.
Frustrazione
Dispiacere, frustrazione, anche in considerazione del lato economico della vicenda: «Giovedì sera ero a letto e ho sentito passare i vigili del fuoco in sirena: abito poco lontano dalla piazza e mi sono chiesto dove andassero a quell’ora. Poi mi sono arrivate diverse chiamate sul cellulare, ho risposto ad una: un amico mi ha così detto che c’era stato un incendio in piazza e che probabilmente era stata coinvolta anche la mia macchina - racconta Ragazzoni - Sono salito in piazza, ma ormai non c’era più nulla da fare, la mia Suzuki Ignis era completamente distrutta. Per ora non sappiamo nulla delle indagini, ma dai si dice sembra sia stato un incendio doloso e in questi casi non è previsto alcun risarcimento».
Il danno è importante, al di là di quello economico: «Noi lavoriamo entrambi in famiglia e abbiamo un bambino da portare a scuola e alle varie attività - spiega - La seconda auto è indispensabile e già lunedì arò in difficoltà ad andare al lavoro. La Ignis aveva sette anni, ma aveva percorso solo 50mila chilometri. Faceva assolutamente il suo lavoro, ora è sotto sequestro alla carrozzeria Sacco di Erba pronta per essere demolita. Avevo tolto anche l’assicurazione furto/incendio perché avevo riflettuto che nel corso degli anni a Caslino non era mai servito. Da tempo mi capitava di parcheggiarla in piazza anche perché c’erano lavori in corso nella via in cui abito, che mi impediscono di raggiungere il box».
Indagini
Per ora le forze dell’ordine non hanno dato informazioni: «Ci hanno informato del sequestro dell’auto e ci hanno mandato i documento. Tra l’altro adesso sono chiuse le assicurazioni ed è difficile capire come muoversi».
In ogni caso sembra che l’origine dolosa sia scontata: nel mirino del piromane c’era la Bmw bianca di proprietà di uno straniero. Le telecamere avrebbero ripreso una persona avvicinarsi e appiccare il fuoco, che si è poi propagato alle auto vicine.
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