La rabbia di Pusiano per i canguri sfrattati: «Decisione assurda»
Il caso Da trent’anni vivevano sull’Isola dei Cipressi. Dal sindaco alle minoranze, un coro di proteste: «Un accanimento, e non fanno nulla per i cinghiali»
L’isola dei Cipressi non è più l’isola dei canguri. Sono stati completate ieri, le operazioni per il trasferimento dei canguri (gli ormai famosi wallaby, per la precisione) presenti da oltre trent’anni a Pusiano. Sono stati portati in toscana, in un parco in provincia di Grosseto. Una battaglia infinita, quella tra la burocrazia che li ritiene “pericolosi” sulla base di una vecchia normativa ancora vigente e la comunità locale che aveva finito per adottarli, fino a trasformarli in un elemento di sicuro richiamo per la località.
Anche per questo Pusiano si ribella alla decisione attraverso le voci della politica locale e dei cittadini. L’intervento da parte dei carabinieri forestali, con l’ausilio dei vigili del fuoco di Erba, non è passato inosservato. La politica locale si schiera pesantemente contro questo provvedimento ritenuto anacronistico e sproporzionato, sia dalla maggioranza che dalla opposizione.
«Danno al turismo»
A questo proposito si sottolinea che negli ultimi 30 anni i canguri non hanno dato fastidio a nessuno e non hanno creato nessun danno a differenza di altre specie infestanti presenti nel lago e anche attorno. Senza contare, come detto, del danno turistico considerando le tantissime persone che raggiungono Pusiano proprio per vedere i canguri a bordo dei due battelli presenti sullo specchio d’acqua. A spiegare cosa è successo sull’isola negli ultimi due giorni è la famiglia Gavazzi, proprietaria dell’Isola dei Cipressi: «I carabinieri forestali sono intervenuti per trasportare i canguri presenti sull’isola in un parco attrezzato in provincia di Grosseto. Siamo dispiaciuti da quanto successo ma abbiamo apprezzato l’attenzione avuta nei confronti degli animali. Sull’isola non rimane più nessun canguro, tutto si è svolto senza particolari problemi ai canguri e agli altri animali presenti, sono state posate delle reti per la cattura. Nella giornata di ieri hanno terminato l’intervento e hanno ripulito l’isola da chiodi reti e tutto quello che era stato posizionato. Alcune femmine trasportate in Toscana erano anche in attesa».
La famiglia non sembra volersi sbottonare più di tanto considerando la lunga battaglia intrapresa per cercare di mantenere i wallaby sull’isola, battaglia che a questo punto risulta essere persa definitivamente. Più volte, era stato tentato il “blitz” per catturare i canguri, l’ultima volta il 4 luglio scorso. E sempre senza successo.
Il sindaco di Pusiano, Fabio Galli non usa mezzi termini per descrivere l’intervento: «Mi sembra assurdo quanto successo, i wallaby non hanno mai fatto male a nessuno e non erano animali infestanti. Mi sembra che si intervenga più per apparire che nelle questioni importanti considerando la presenza per esempio di tartarughe, queste sì pericolose, e di pesci non certo autoctoni che infestano il nostro lago, oltre agli scoiattoli sempre non locali. Mentre i canguri erano qui da 30 anni ed erano ormai diventati un’attrazione, è chiaramente anche un danno turistico per il paese e mi dispiace enormemente».
Si diceva che la questione dei canguri vede l’assoluta convergenza da parte anche delle minoranze. Il capogruppo Matteo Beretta di “Pusiano nel cuore” spiega: «Dispiace tantissimo perché i canguri erano ormai un simbolo dell’Isola dei Cipressi e dell’intero lago, ci tengo a rimarcare come questi animali stessero benissimo sull’isola e proliferassero. Avevano trovato un ambiente a loro adatto e dispiace per questo atto amministrativo di cui non c’era nessuna necessità, è un colpo duro per Pusiano».
Posizione abbastanza simile quella espressa dal capogruppo dell’altra minoranza consiliare “Vivere Pusiano” Achille Mojoli: «Mi sembra davvero una assurdità, è un danno turistico enorme per Pusiano che ormai si era caratterizzata con i suoi canguri - spiega a questo proposito - Attiravano tantissime persone sull’isola con i battelli presenti e di certo non c’era alcuna pericolosità, non mi ricordo un solo incidente con coinvolti i canguri. Ci sono molte persone che hanno conosciuto l’isola principalmente per la presenza di questi animali ed è certamente un peccato quanto accaduto in questi giorni, mi sembra che gli animali pericolosi siano ben altri per esempio i cinghiali in gran numero nella nostra zona».
Giancarlo Molteni è uno storico locale e ha scritto più libri su Pusiano: «I canguri erano importanti per Pusiano, la gente andava a vedere principalmente loro sull’isola, il resto era un contorno. È un danno turistico enorme, mi immagino i turisti vengano anche per i luoghi, il bel battello, il giro nel lago, ma di certo perdiamo un richiamo importante presente da 30 anni senza aver mai creato alcuna problematica».
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