La Tangenziale, un’opera di interesse nazionale: «Teniamo le luci accese sul progetto»
La polemica Gloria Bianchi, Tavolo della competitività: «Rafforza i percorsi est-ovest che oggi mancano. Non è usuale trovare una unanimità tanto allargata per chiedere che un’opera vada finalmente in porto»
«Per noi la tangenziale riveste un livello d’interesse di carattere nazionale. È un rafforzamento dei percorsi da est a ovest che oggi mancano. Ecco perché tutte le categorie sono impegnate in maniera unita, in tutto il territorio lariano di Como e Lecco. Non è usuale trovare una unanimità tanto allargata per chiedere che un’opera vada finalmente in porto».
Gloria Bianchi, presidente del Tavolo della competitività, aggiunge una voce autorevole a quanti stanno chiedendo di realizzare il secondo lotto della tangenziale comasca. Il suo è l’appello di tutti quei soggetti che fanno parte della “cabina di regia” che, sotto l’egida della Camera di commercio, riunisce la forze politiche, produttive, istituzionali e le voci della società civile, identificando i bisogni più impellenti del territorio per definire gli interventi.
Le risorse
E le risorse sono un tema cruciale. I costi di costruzione del secondo lotto vanno aggiornati, con la crisi internazionale e l’esplosione delle materie prime oggi la tangenziale supera il miliardo di euro. Per il territorio Comasco l’infrastruttura resta comunque un’assoluta priorità.
La Regione alla vigilia delle elezioni sul completamento del tratto di Como promette impegno, rimandando ad Anas e quindi allo Stato la ricerca delle coperture economiche. Il primo progetto, l’unico definitivo davvero approvato e poi giudicato troppo oneroso, ammonta a 830 milioni di euro, ma risale a 15 anni fa. Le stime non sono più attuali. Una seconda bozza, portata avanti dalla fine del 2021 e che prevede il passaggio a sud del lago di Montorfano senza più gallerie, vale 674 milioni di euro. C’è stato un primo passaggio informale per raccogliere il benestare dei Comuni interessati e delle associazioni di categoria. La Regione intende chiedere ad Anas di inserire l’opera tra quelle da mandare in cantiere entro due anni. Ma sui costi, spiega il sottosegretario regionale Fabrizio Turba, «bisogna contestualizzare, occorre fare un aggiornamento con Anas».
Nuove cifre
Perché sono tutti calcoli fatti prima della tempesta economica e dunque le cifre ora sono molto diverse. Secondo l’associazione dei costruttori Ance in media nel 2022 crisi energetica e materie prime hanno fatto salire del 35% i costi dei cantieri. Per la tangenziale di Como vuol dire sforare il miliardo di euro.
«Il secondo progetto per il completamento della tangenziale è stato condiviso durante due passaggi – spiega ancora Gloria Bianchi – con un tracciato meno impattante per il territorio e costi minori. Costi che però sono stati stimati prima della recente tempesta economica. Oggi è tutto diverso. Diciamo che l’opera è economicamente significativa per la Regione e ha invece altre proporzioni per lo Stato. Bisogna tenere accese le luci sul progetto, fare in modo che l’argomento tangenziale resti in agenda».
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